Giulia ha conosciuto il lacrosse durante il quarto anno di liceo trascorso negli Stati Uniti e pur non praticandolo si è appassionata e ha imparato le regole. “In America è uno sport nazionale e praticamente ogni giorno guardavo le mie amiche giocare” racconta, “qualche tempo fa sono tornata a Denver per un semestre dell’università e mi sono rinfrescata la memoria. Una volta in Italia, l’idea di mettere su una squadra è nata in maniera spontanea”.
Originaria di Verona e trasferitasi sotto la Mole per la laurea magistrale di Scienze Internazionali, Giulia Stagnitto ha conosciuto ben presto i ragazzi del Taurus Torino Lacrosse. “Ho provato qualche passaggio con loro e la voglia di giocare e di trovare altre ragazze con cui costruire una squadra è cresciuta. Tra maschi e femmine cambiano alcune regole, per esempio le stecche sono diverse; è una disciplina più tecnica per le donne e più fisica per gli uomini. Anche tra di noi c’è contatto ma è meno “violento” che in campo maschile”.
Adesso l’avventura è cominciata e la Torino Edelweiss Women Lacrosse sta prendendo forma. Il reclutamento e le “prove”, naturalmente aperte a tutti, andranno avanti fino a fine luglio (per orari e luogo consultare la pagina facebook), mentre da settembre si partirà in maniera definitiva: “per ora siamo una decina ma contiamo di crescere come numero. Dopo l’estate parteciperemo anche alle competizioni nazionali, l’unica strada per imparare e migliorare è giocare contro gente più esperta”.
La Stella Alpina (questo il significato di Edelweiss) sarà la quarta formazione del nostro paese, aggiungendosi a quelle già esistenti di Roma, Milano e Perugia. Le difficoltà sono tante, ma la passione va oltre: “dobbiamo innanzitutto trovare il materiale e imparare i fondamentali” spiega Giulia, “le ragazze del Baggataway di Milano ci hanno prestato alcune stecche, mentre Giulia Schiavetti, presidente della società di Roma, mi ha spiegato alcune basi del gioco e mi ha regalato il suo bastone. Intanto le altre compagini italiane ci hanno mandato qualche programma di allenamento e in futuro le inviteremo sicuramente per un clinic. Da parte di tutti c’è grande disponibilità e voglia di diffondere questo bellissimo sport; fa strano pensare che le nostre prossime avversarie saranno le stesse che ci hanno insegnato a giocare”.