29 ottobre 2011 di Massimiliano Scordamaglia Lascia un commento
I meriti della loro fama sono molteplici e da ricercarsi in quel suono gothic metal che funziona splendidamente nel nord Europa e con la giusta declinazione nu-metal negli USA, nella vena compositiva che eccelle da quasi tre lustri e nella figura carismatica della cantante Cristina Scabbia, voce da dea nordica, iconografia da regina delle tenebre alla Vallejo che ha fatto scuola tra le darkette in fascia protetta su MTV.
Concomitanza di fatti ed eventi per creare un gruppo di culto italianissimo ma solo oggi e per la prima volta in tour con otto date nei confini nazionali.
A Gennaio uscira’ il nuovo album "Dark Adrenaline" e questa serie di concerti preparatori servono a scaldare i muscoli e a tenersi pronti all’evento, regalando in anteprima anche qualche primizia come i singoli "Kill the light" e "Trip The Darkness", quest’ultimo gia’ disponibile online
Ebbene di tutti i pregi a loro annoverabili, non manca la presenza scenica e l’ancora piu’ apprezzabile tecnica che dal vivo conferma l’ammirazione e l’entusiasmo mio e dei loro innumerevoli fan.
Show potente di chi la musica la conosce e sa suonarla, energia che diventa emozione e bisogno di raccontare qualcosa altrimenti inspiegabile e poi lei Cristina che dal vivo non perde un colpo, non si trattiene, non ha paura di niente e nessuno, forte e sicura dei suoi mezzi arriva dove vuole arrivare e supera persino un missaggio audio sbagliato che penalizza eccessivamente la sua voce.
Affatto trascurabile la voce maschile di Andrea Ferro, ottima in studio, meno incisiva dal vivo a giudicare dai video che girano in internet, impressione sbagliata perche’ bravissimo, in gran forma e degno partner della sua controparte femminile.
Lacuna Coil, una band straordinaria, orgogliosi figli di questa Italia che sarebbe ora si rendesse conto che il rock non e’ fatto da catorci tossicodipendenti sessantenni ma di splendide realta’ come le loro.
Sito ufficiale Lacuna Coil
Lacuna Coil su MySpace
A proposito di splendide realta’, non posso esimermi dal dedicare un po’ di spazio anche ai Cayne, riduttivo definirli gruppo spalla, gente di mestiere, band degli anni dei Lacuna Coil coi quali condividono un membro fondatore e d’indubbia esperienza e tecnica.
Senza mezzi termini, li ho trovati straordinari.
Mi hanno entusiasmato sin dai primi minuti adorando il loro sound di stampo nordico alla "Him" o "Entwine" per intenderci ma con radici profonde nel rock gotico dei "Cult", "Sisters of mercy" o dei "The Mission" non a caso omaggiati con la strepitosa cover di "Deliverance".
Uscito da pochi giorni l’EP "Addicted", non posso a fare meno di ascoltarlo a ripetizione, cosi’ come non riesco a trovarci un difetto e una stramaledetta ragione per la quale non debbano essere al primo posto nelle classifiche di mezzo mondo.
Li guardavo, li ascoltavo e per un attimo, anche solo per un attimo, ho immaginato di vivere nel tempo che avrebbe dovuto essere, nella storia che doveva accadere e lo confesso, e’ stato magnifico.
Essere loro connazionale amplifica l’entusiasmo e semmai il problema e’ attendere pazientemente qualunque altra cosa decideranno di incidere.
Da non perdere per nessuna ragione al mondo.
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