Magazine Cinema

Laddaland – la via dei fantasmi

Creato il 28 febbraio 2012 da Soloparolesparse

Dalla Thailandia arriva un lavoro molto ben fatto. Laddaland è un crescendo di situazioni e di emozioni che parte come un filmetto di fantasmi con soluzioni classiche e si chiude con un finale coinvolgente e sorprendente.
Il giudizio finale sul film di Sopon Sukdapisit non può però che essere positivo.

Laddaland – la via dei fantasmi

Thee si trasferisce con la moglie e i due figli in una nuova casa, finalmente di proprietà (e la cosa nella società in cui vive pare essere di importanza fondamentale dato il momento di crisi).
La famiglia è classica e felice, a parte i normali problemi con la figlia adolescente, forse un po’ accentuati dalle difficoltà di rapporto con la suocera.

Nel nuovo quartiere, che è splendido, succedono però cose strane a partire dall’omicidio di una ragazza birmana che aiutava diverse famiglie della zona con lavori di pulizia.
La donna appare e tormenta.
E poi c’è il problema dei vicini vagamente inquietanti, dal padre che domina la moglie al bambino che gioca col piccolo Nat, alla vecchia nonna sulla sedia a rotelle per non parlare del loro gatto nero.

Non vi racconto altro per non rovinarvi le sorprese che non mancano e che fanno parte delle cose belle del film.
Ma di cose buone ce ne sono davvero parecchie.

Laddaland – la via dei fantasmi

All’inizio in realtà si gioca con i classici rumori e le ancor più classiche apparizioni che lasciano un po’ il tempo che trovano ma man mano che si va avanti il film cresce e migliora decisamente.
Molto buono lo sviluppo della vicenda personale del protagonista, la cui avventura parte come un idillio e giorno dopo giorno si avvita su se stessa in una spirale che porta dritta dritta verso l’inferno.

E quando Sopon Sukdapisit ci porta per mano nella seconda parte del film ci accorgiamo che è diventato davvero una figata.
I fantasmi ci sono e sono ben definiti e caratterizzati, tormentati dalle loro colpe e dal loro dolore.
I protagonisti hanno i loro problemi quotidiani e non riescono ad affrontare le novità.
Splendide alcune sorprese visive e narrative che non vi svelo.
Buona anche la soluzione del gatto con il collare che scatta le foto, sebbene abbastanza ovvia nella sua conclusione.

Ed il crescendo porta ad un finale davvero niente male, coinvolgente, sorprendente decisamente drammatico, nonostante alcuni giochini sulla soggettiva un po’ troppo da videogioco.
Il risultato finale è che Laddaland (che potrebbe anche uscire come The lost home) è un film di fantasmi con le palle (non i fantasmi… il film!)


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :