Mi scopro
a rubare
con un clic
i tratti
del tuo viso
per timore
di perderli.
Proprio
come
l’incauta ladra
che
al mercato
tra la folla
lesta
ruba la mela
dal banco
della frutta
giacché
- si sa -
la fame è fame.
E così
pure
l’assetato
nel deserto
con l’ultimo
goccio d’acqua
dalla borraccia
ormai vuota.
Non basta
(ahimé)
la memoria.
Tradisce
subdola
l’infame
con il passare
del tempo.
Lo dice
pure
il poeta
il “ greco”
(ricordi?)
e io stessa
anni fa
lo ripetei
proprio
a te.
Marianna Micheluzzi (Ukundimana)