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Ladri di biciclette

Creato il 24 aprile 2013 da Annanihil
Ladri di biciclette
Dopo due anni senza lavoro, finalmente Antonio Ricci ottiene un posto come attacchino.
La felicità del momento viene subito offuscata da una richiesta: serve una bicicletta o niente lavoro.
Antonio aveva impegnato la bicicletta per sfamare la sua famiglia. Si confida con la moglie e lei, molto pratica e sbrigativa, decide di cedere le belle lenzuola matrimoniali e tre lenzuola singole di lino. I soldi ottenuti dalle lenzuola, per fortuna, bastano a recuperare la bicicletta.
Tutto bene dunque! E no...
Primo giorno di lavoro... tre delinquenti rubano la bicicletta!
Disperato Antonio denuncia l'accaduto, ma gli fanno subito capire che non cercheranno la bicicletta, dovrà arrangiarsi da solo.
Che tenerezza vedere padre e figlio alla ricerca della bicicletta! Saranno costretti a improvvisarsi detective, e poi, purtroppo, anche ladri.
Ladri di biciclette
La figura del bambino, è molto significativa.
In tutti i film del neorealismo i bambini sono il futuro, la speranza. Ci ricordano di essere migliori di quello che siamo, perché dobbiamo dar loro il buon esempio e regalargli un mondo migliore.
I bambini sono uomini in miniatura, già molto svegli e capaci. Bisogna preservare e coltivare le loro doti.
Il neorealismo e De Sica sembrano credere fortemente nei giovani.
Il piccolo Bruno è Enzo Staiola. Girò pochi altri film, la sua vera occupazione da adulto fu l'impiegato del Catasto di Roma.
Il papà Antonio è Lamberto Maggiorani. Da operaio divenne attore di cinema e teatro.
Pare che dei produttori americani volessero aiutare De Sica, che stava faticando non poco a trovare i soldi per il film, ma imponevano Cary Grant nel ruolo del protagonista. Un compromesso inaccettabile, che non aveva nulla a che vedere con la nuova visione del cinema di De Sica.
Dei film neorealisti di De Sica, "Ladri di biciclette" è il più apprezzato. Non subito in Italia, dove alcuni spettatori pretesero indietro i soldi del biglietto! Fu accolto da applausi e commozione a Parigi, e da lì ebbe un successo mondiale che risanò un po' le finanze di De Sica, quel tanto necessario per rischiare ancora e produrre un altro film neorealista.
"Ladri di Biciclette" vinse il premio Oscar come miglior film straniero 1949.

Ladri di biciclette

De Sica spiega la scena agli attori


Piccole curiosità:
- Ad onor di cronaca, il film è basato sull'omonimo romanzo di Luigi Bartolini, anche se l'opera è stata talmente modificata da Zavattini mentre lavorava alla sceneggiatura da trasformarsi in un'altra storia! Forse sarebbe più giusto dire ispirato (e non basato) al romanzo di Bartolini.
- Alberto Sordi e Aldo Fabrizi parteciparono al film come doppiatori.
- Il postribolo in cui Antonio entra all'inseguimento del ladro, potete vederlo meglio nei dettagli e a colori in "Film d'amore e d'anarchia - Ovvero "Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza..."" di Lina Wertmüller.


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