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“Ladri di cadaveri” di John Landis

Creato il 26 febbraio 2011 da Cinemaleo

“Ladri di cadaveri” di John Landis

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“Ladri di cadaveri” di John Landis
“Ladri di cadaveri” di John Landis

Dopo dodici anni di assenza dal grande schermo ritorna il celebre e celebrato regista di Chicago a cui si devono autentiche perle come “Un lupo mannaro americano a Londra” e “Blues Brothers”.

Entusiasmo generale della critica (a cui francamente non sento di associarmi): “Una commedia nera sovversiva e spassosa” (Movieplayer),  “…divertente,spietato,spiazzante” (Il Messaggero), “…una scommessa piacevole, perché riporta a un cinema amabilmente fuori moda, quasi volutamente anacronistico” (L’Unità), “…ci sembra giusto sottolineare i pregi di un’opera originale, benissimo confezionata e ancor meglio recitata” (Comingsoon), “Una vivace commedia, tra genialità e romanticismo” (MyMovies), “…una veloce commedia nera che non delude e risulta ben diretta” (FilmUp), “Il regista confeziona un’onesta e curata black-comedy in cui a morire siamo soprattutto noi: dal ridere” (Il Fatto Quotidiano”, “…bravura e genialità” (L’Osservatore Romano), Con Ladri di cadaveri, John Landis dimostra ancora una volta il suo incredibile talento” (MicroMega).

Unica voce discordante quella di Maurizio Porro (con cui pienamente concordo) che sul Corriere della Sera scrive: Elegantemente inutile, idolatrato da cinefili fuori moda, il nuovo Landis racconta i due serial killer straccioni che nella Edimburgo del 1828 vendono cadaveri a medici. Un tocco Ealing-Alec Guinness ma in quasi totale assenza di humour, fatte salve le virtù scene-costumi-fotografia ma senza che nulla, a cominciare dal cast nobile ma poco comunicativo, introduca nel complotto l’aguzzo coltellino della satira. Horror e commedia non shakerati”.

Le imprese di due truffatori che si improvvisano assassini seriali, le controversie dei più importanti anatomisti di Edimburgo (divisi tra progressisti e tradizionalisti), l’allestimento di una produzione tutta al femminile del “Macbeth” di Shakespeare: tre filoni in un film che stenta ad amalgamare il tutto (le tre storie appaiono tra loro separate disturbandosi a vicenda). Le situazioni descritte sono più fastidiosamente farsesche che surreali o grottesche come ci si sarebbe aspettato. I vari personaggi non li ho trovati spassosi o simpaticamente pasticcioni: mi sono parsi piuttosto inverosimili e a volte non tanto gradevoli… sicuramente poco accattivanti.

Ladri di cadaveri mi è sembrato un film né sovversivo né provocatorio (come da più parti si è detto), ma un’opera che presenta sovente gags mille volte viste e che più di una volta rasenta la noia.

Da encomio fotografia, costumi e scenografia.

p.s.

Il richiamo che molti fanno a due gioielli come Sangue blu e La signora omicidi, suona blasfemo.

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