di Iannozzi Giuseppe
Insegne luminose a palla, balletti pseudo-dionisiaci, spogliarelli ultraveloci, scenografie esagerate: questo lo spettacolo della sempre più trash Lady Gaga. Ed ancora messaggi d’amore per i suoi fan italiani, perché seduto fra il pubblico c’è un certo Giorgio Armani che fa lo stilista di professione.
Nessuno strapperà tanto facilmente a Lady Gaga il più che meritato scettro di regina del trash.
Lo show di Lady Gaga, nella prima delle due date milanesi dopo il concerto di Torino, ci ha mostrato la solita ragazzina che cerca di mascherare la sua insipienza con scenografie puttanesche e abitini in latex, trasparenti quanto basta. Fosse salita sul palco nuda non avrebbe fatto differenza. Il fatto è che Lady Gaga non è una bellezza mai, né con chili di trucco addosso né nuda. E’ invece una ragazzetta le cui curve rasentano la più piatta banalità. Inutile sottolineare che i suoi fan sono ragazzini e ragazzine con grossi problemi di acne. C’è anche qualche signorotto attempato, come Versace che non si può suo malgrado esentare dal far presenza in onore del monkey business.
Ai suoi fan brufolosi ha purtroppo ricordato le “origini italiane di tutti i suoi “antenati”; ha poi ringraziato ”da parte di tutta la famiglia per l’affetto”: ”Una volta non ero molto coraggiosa, ma voi mi avete resa tale e ora dovete esserlo voi, lasciate andare le insicurezze, rifiutate ciò che non vi ha fatto sentire bravi o belli abbastanza”.
Ha ringraziato ancora Giorgio Armani, seduto ad altre due regine del trash made in Italy, Simona Ventura e Alba Parietti.