Yes, è la copertina più tamarra che abbiate mai visto!
È arrivato il nuovo spasmodicamente atteso (magari non da tutti) album di Lady Gaga e dopo aver sentito i primi singoli ispirati a Madonna, Cher e alla stessa Lady Gaga, le premesse sembravano quelle giuste per:a) Realizzare il più grande omaggio agli anni ‘80 di sempre.b) Realizzare il disco gay più gay di sempre.Qual è il risultato finale?Born This Way è il più grande disco gay 80s di sempre, roba da far arrossire dalla vergogna persino Village People, Scissor Sisters e Boy George.Non vi piace il genere disco gay anni Ottanta? Allora è un album semplicemente così così.Comunque, cazzate a parte (anche se senza cazzate questo blog sarebbe destinato alla chiusura), parte ora l’analisi cannibale pezzo-per-pezzo di uno dei lavori che, vi piaccia o meno, segneranno l’annata.
Lady Gaga “Born this way”Genere: electro popProvenienza: New York City, USASe ti piace ascolta anche: Madonna, Daft Punk, Scissor Sisters, Mika, Crystal Castles
L’iniziale “Marry the night” mette subito le cose in chiaro: Lady Gaga, per chi ancora avesse dubbi, è eccessiva, kitsch, spudoratamente spudorata. E questo è un inno alla notte grandioso. Forse pure troppo. Comunque gloriosamente e fieramente anni Ottanta.(voto 7+)
Il singolo che dà anche il titolo all’album "Born this way" lo conosciamo ormai bene tutti. Sì, anche voi che fate tanto gli anti-Gaga e poi quando ve lo beccate sull’autoradio se siete in compagnia fate gli snob e cambiate stazione dicendo “Puah Gaga!”, ma se invece vi trovate da soli vi mettete a cantarla e a ballarla nel modo più scomposto e liberatorio possibile. Perché alla fine questo è: un inno alla libertà e ad essere se stessi. Sì, Madonna l’aveva già fatto tempo addietro con “Express Yourself”, ma qui il pezzo è stato ricalcato in una maniera molto personale e attuale, seppure sempre con un piacevole retrogusto 80s che rimane in bocca. A differenza di molta della pop music usa e getta in giro oggi, un pezzo che cresce con gli ascolti. È questa la differenza tra la Gaga e gli artisti cacca.(voto 8)
“Government hooker”: la puttana del Governo. C’è chi ha ipotizzato un possibile collagamento tra questo pezzo e i bunga bunga party di Berlusconi, visto che la Germanotta canta “Mi papito”. Si riferirà proprio a lui?Ma chissenefrega, l’unica cosa interessante al momento è che è un pezzo electro pretty amazing e pretty devastante! Un pezzo tra Gwen Stefani e gli Aqua (!): geniale, insomma.(voto 8,5)
“Judas” è l’altro pezzo ormai ben noto. Una figatonza electro da panico paura. Qui il modello di riferimento cui si è ispirata è… se stessa, in particolare la canzone suona come un update di “Bad Romance”. Riuscito particolarmente bene. E se piazzate il volume del subwoofer bello alto potreste riuscire a far venire giù le finestre di casa, o almeno rischiare di essere giudicati “persona non grata” all’interno del vostro condominio.(voto 8,5)
“Americano” è una tarantella (?!) dance. Un delirio latino con un ritmo da disco italiana anni ’90, sì: alla Gigi D’Agostino. Una nuova “Alejandro” poco riuscita che quest’estate suonerà anche alla grande però per adesso bah…(voto 6-)
“Hair” parte lenta, ma poi sale sale e non fa male. Un’autentica celebrazione degli anni ’80 più kitsch (con tanto di presenza di sax!!) e dei capelli: praticamente “vivo sempre insieme ai miei capelli” di Niccolò Fabi solo remixata dai Chemical Brothers e resa quindi una danza memorabile.(voto 8,5)
“Scheiße” va di tedesco, in un mantra di quelli che era dai tempi di “Eins zwei polizei” che non ne sentivamo. Un pezzo techno-trance da night club di Berlino, di quelli in cui in un angolo puoi incontrare una prostituta, in un altro un trans, in un altro uno spacciatore, in un altro uno che vuole accoltellarti. Pericoloso, ma anche uno sballo totale.(voto 8+)
“Bloody Mary” è una ballata electro alcolica al rallentatore. Alcuni dettagli di produzione rendono il tutto altamente figoso e le tastierine fanno molto Europe.(voto 7,5)
Con una copertina trash del genere poteva mancare la tamarrata vagamente rockettara? Certo che no e allora la partenza di “Bad Kids” ci presenta una chitarrona pesante, salvo poi virare subito verso territori dance più Gaga consueti, in un numero alla Daft Punk con ritornello accattivante e quasi malinconico. Cannibal Kid dà quindi l'ok ai bad kids!(voto 7,5)
“Highway Unicorn (Road 2 Love)” piacerebbe a Mika per il ritornello epico, quanto ancora ai Daft Punk per il ritmo di stampo electro. Pasticciata, esagerata, insomma: Gaga-figata.(voto 7/8)
“Heavy Metal Lover” nonostante il titolo non è per nulla heavy metal ma piuttosto heavy electro. Sull'album di qualche altro cantante sarebbe la luce assoluta, qui dentro questo ben di Dio non brilla particolarmente.(voto 6,5)
Una chitarra tamarra alla "I was made for loving you" dei Kiss fa capolino all’inizio di “Electric chapel”, ma anche qui lo spazio è regalato presto a una roba electro ad alto tasso di unz-unz. Il pezzo però non lascia un grosso segno.(voto 6)
“You & I”: spazio per la ballata. Luci giù. Accendini su. Pezzo da finale di un concertone anni ’80. Esageratamente kitsch? Oh yes.(voto 6+)
La vera chiusura è però per “The edge of glory”, il nuovo singolo (almeno negli Stati Uniti, in Europa dovrebbe essere "Hair"), che qualcuno ha già accusato di assomigliare a un pezzo di Cher. Le similitudini in effetti ci sono, ma tanto quel pezzo non se l’era filato nessuno e poi la voce di Cher non se pò sentì! Un pezzaccio anni ’80 mica male, comunque, mezza ballata e mezza tamarrata. La possiamo definire tamarro-ballad?(voto 8)
Finita qui? Ma no, ci sono pure le bonus tracks:“Black Jesus - Amen Fashion”Jesus is the new black! E i Daft Punk sono i new Beatles come riferimento per la pop music di oggi.(voto 7+)“Fashion of his love”Pezzo madonniano, anzi madonnaro. Valido, valido.(voto 7)“The Queen”Tamarrata riempitiva con tanto di assolo di chitarra nel finale. Non particolarmente necessaria.(voto 6)
Giudizio finale, ma non definitivo visto che l’album è appena nato e può quindi crescere con gli ascolti successivi: Lady Gaga non ha realizzato il più grande disco in assoluto del decennio come da lei enfaticamente promesso alla vigilia, ha messo dentro un po’ troppa carne al fuoco e non tutto è cotto a puntino. La seconda parte del lavoro in particolare è un po’ più pesante e affaticata rispetto all’ottima serie di pezzi killer posta in apertura, però la Stefani Joanne Angelina Germanotta ha fatto comunque un album di pop-electro ben al di sopra della media di quanto il resto della scena mainstream di oggi offra e con una produzione da panic! at the disco. Ci sono 4/5 canzoni spettacolari che rischiano seriamente di raggiungere (forse superare?) i vertici di “Poker Face”, “Telephone” e “Bad romance”, anche se tra i pezzi lenti manca una “Paparazzi”.Per una volta non facciamo comunque gli incontentabili rompicoglioni, vediamo il bicchiere mezzo pieno, anche perché è quasi straboccante, e suoniamo questo cazzo di disco all summer long.(voto 8)