Lady Venezia Up Collection D17 + D42

Creato il 13 agosto 2014 da Goldfrancine






Ravanando nelle cartelle con le foto scattate negli scorsi mesi sono incappata in questi due smaltini che avevo quasi rimosso dalla mente. Si tratta di due esemplari di una marca mai sentita, Lady Venezia. La trovate nei negozietti che vendono questo mondo (e a volte anche quell'altro) a un euro o poco più; casalinghi, profumeria e oggettistica spicciola per capirci. Io sono incappata nell'espositore della linea glitter (mica pizza e fichi) ed ho preso loro due, il nero (D42) ed il verde (D17). E pensare che ero entrata in quel negozio per comprare dello scotch da pacchi...








Lady Venezia Collection UP Glitter D42 è un jelly nero con una miriade di microglitter argento. Quelle che vedete sono due passate sulla base 24/7 di essence. I tempi dell'asciugatura non li rammento. Questi scatti risalgono all'estate scorsa, al mese di Settembre, se non ricordo male, e mi pare di rammentare che la stesura fu un mezzo impiccio, per via del caldo. La resa finale è un colore lucidissimo e molto profondo. Promosso.



Lady Venezia Up Glitter D17 è un foil di un intenso verde smeraldo, con microglitter dorati. Due passate, senza top coat. Sparaflesciante al sole, con una buona profondità all'ombra. Perfetto per l'autunno. La formula di questo smalto mi pare di rammentare fosse migliore, che scorresse meglio sulle unghie e che i tempi di asciugatura fossero più rapidi (eggrazie! È un foil!!). Colore e finish che rientrano senz'altro nelle mie corde. Promosso anche lui.

Non ho molte informazioni sulla Lady Venezia. Quel poco che se ne ricava visitando il loro sito, è che l'azienda madre si chiama Myluna ed è un'azienda italiana. I loro prodotti sono testati ed approvati in Italia (ok, ma dove sono realizzati?) sotto lo scrupoloso controllo del Cosmetologo di Myluna (Professore con cattedra universitaria di Chimica Industriale applicata alla Cosmetica... sì, ma presso quale università?). Non sono testati sugli animali, ma, davvero, le informazioni sono poche, frammentate e comunicate in maniera molto nebulosa.
Il fatto che abbia pagato entrambi 1,50 euro depone a favore di questi smaltini senza impegno, ma in un impeto di estrema sincerità, non so se li riacquisterei. per il semplice fatto che si possono trovare cose simili presso il primo Kiko. Se non avete un Kiko sotto mano, e trovate questi smalti, prendeteli. Chissà che qualcuna non li trovi, durante la villeggiatura al mare, tra gli accendini e le caramelle a 10 centesimi...


Acque pacate e dolci risate finché non ci rincontreremo

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