Magazine Diario personale
LAGHI DI LUSIA sentiero n. 633
Creato il 03 ottobre 2013 da Diariodiunaviaggiatricesuperstar @silviacutoloniLoc. Le Cune – Laghi di Lusia
Come primo giorno di escursione con i miei genitori, abbiamo scelto i Laghi di Lusia!Attrezzati con scarpe da trekking, racchette e viveri siamo pronti per affrontare questa giornata di sole in alta quota!Da Moena abbiamo raggiunto Bellamonte in cinque minuti, abbiamo fatto i biglietti per la cabinovia Alpe Lusia. Una cabinovia a otto posti nuovissima, il primo tronco ci porta fino a raggiungere il rifugio Valbona a 1820 metri e l’altro fino alle Cune. Quando sali sulla cabinovia un brivido di paura e il solito pensiero: “Pensa adesso se si ferma…” ihihi, per fortuna è andata tutto bene e siamo arrivati sani e salvi in località Le Cune, dove dalla terrazza panoramica ammiriamo il sole sorgere tra il Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino, Catinaccio, Passo S. Pellegrino, Marmolada e la lunga catena del Lagorai.Siamo saliti a quota 2202 metri, l’aria frizzantina ci riempie i polmoni.. udiamo i campanacci da lontano, e diamo inizio qui alla nostra passeggiata che durerà 2.30 ore. Scesi dal monte della cabinovia prendiamo le indicazioni per Laghi di Lusia, (sentiero n. 614) da qui in una ventina di minuti percorriamo una discesa che ci conduce alla nostra prima tappa: Rifugio Passo Lusia (2050 m)
Da Passo Lusia prendiamo il sentiero n. 633 e ci addentriamo al Parco Naturale di Paneveggio – Pale di S. Martino, seguiamo il sentiero fatto di sassolini, facendo lo slalom tra le mucche saliamo la montagna esposta al sole, quindi con un andamento lento e facendo delle frequenti soste passiamo per Cima Le Mandre, Cima Laste e dopo due ore e mezzo arriviamo alla Trincea a 2425 metri. Qui ammiriamo i tre piccoli laghetti alpini, tre specchi d’acqua trasparenti incastonati tra le Cime Bocche, uno scenario molto suggestivo. Qui non ci sono rifugi, quindi il pranzo al sacco e d’obbligo! Il sentiero non è stato facilissimo, non è stata proprio una passeggiata in mezzo al bosco ma oserei definirla una “scarpinata” !
Devo ammettere che comunque è un mio pensiero dato che ho visto cani e bambini che facevano lo stesso sentiero! Io non sono abituata a fare trekking, quindi per me è stato abbastanza impegnativo, ma ragazzi che soddisfazione non aver mollato ed essere arrivati fino alla meta!
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