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Si giunge a Formazza e si sale sino alla conca di Riale; si lascia l'autovettura nel parcheggio e si hanno due possibilità: la prima è quella di seguire la gippabile che sale al rifugio Maria Luisa; la seconda è quella di utilizzare i tagli che si trovano lungo la gippabile per accorciare di molto la lunghezza del tragitto. Una volta giunti all'ultimo tornante si procede in direzione della condotta che scende dal lago Castel (color verde); superata la stessa si arriva ad un bivio dove, a destra si procede per il rifugio, a sinistra si procede in direzione del Tour del Basodino e del lago Castel. In dieci minuti si giunge in vista dell'invaso tagliato che delemita l'area del lago; si procede sulla destra ignorando il sentiero che prosegue a sinistra e si giunge in vista del lago. Il panorama che ci appare (nelle prime settimane estive) è grandioso: il lago color verde-azzurro, il Kastelhorn incombente come sempre, ancora innevato e, voltando le spalle al lago, la parata di tutti i tremila della Formazza, compreso il Blinnehorn (seconda vetta più alta di tutte le Lepontine dopo il Leone). Quando la neve non ricopre i bordi del lago è possibile aggirarlo per tre quarti per godere di tutti i colori della tarda primavera. Giunti in prossimità delle pendici del Kastelhorn e, voltando le spalle allo stesso, ci appaiono tutte le vette che sovrastano il rifugio Maria Luisa: il corno Brunni, La punta di Valrossa e la punta d'Elgio; sotto tali cime è possibile vedere i riflessi del lago Toggia ed il passo di San Giacomo. Lasciato il lago è possibile tornare all'autovettura procedendo per il sentiero seguito all'andata e godendo del panorama che il sentiero ci permette ora di ammirare sulla diga di Morasco e sulle cime che lo sovrastano.
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