Dongo e la storia - © 2014 Giovy
Quello che vedete nella foto non è proprio una ringhiera a caso e non è nemmeno un buco a caso. Tanto meno un paese a caso. Ci troviamo a Dongo e quello che fa da sfondo alla foto è il panorama del Lago di Como, delle sue montagne bellissime.Quel buco nel ferro della protezione che ci impedisce di cadere nell'acqua del Lario altro non è che un ricordo che sottolinea la liberazione dell'Italia e la fine della Seconda Guerra Mondiale.
I giorni sono quelli giusti per andare dalle parti di Dongo, lato comasco del Lario, nella zona che punta verso Nord. Le mie scorribande sul Lago di Como sono sempre state guidate da sorrisi, divertimento, voglia di stare nella natura ma, durante il nostro ultimo viaggio da quelle parti, la Storia ci ha preso per mano e ci ha condotto dove voleva lei.
Dongo, per chi non lo ricordasse, è il luogo dove Mussolini e stato catturato e imprigionato per qualche giorno prima di essere condotto dalle parti di Giulino di Mezzegra, più a sud rispetto a Dongo, per essere fucilato assieme a Claretta Petacci.
La fine di ogni guerra è un evento pazzesco che si spoglia di ogni colore politico e assume i toni del sollievo, del respiro, del futuro che si ripresenta alla nostra porta.
Questo si capisce benissimo visitando Dongo, incantevole e placido paesino che guarda tranquillo il Lago. Alcune sue vie sembrano addirittura dei vecchi Caruggi Genovesi, dove il sole non passa mai.
Dongo è stato il Protagonista con la P maiuscola della fine della Seconda Guerra Mondiale e uno dei testimoni più forti e autorevoli di questa vicenda del 1945 è quel buco sulla ringhiera.
Lì venne eseguita la condanna a morte di alcuni gerarchi fascisti e quel buco (assieme ad altri) altro non è che la testimonianza che le fucilate hanno lasciato il segno, garantendo la Liberazione del nostro paese.
Quando si parla di momenti come questi si fa fatica ad essere obiettivi del tutto perché il male è male, le pallottole sono pallottole e le condanne a morte sono morte vera e propria.
Proprio per questo val la pena di andare alla scoperta di quei percorsi storici che la Regione Lombardia e la Provincia di Como hanno messo in piedi per far si che la gente si avvicini con intelligenza alle vicende che alla fine di aprile del 1945 hanno segnato profondamente le sponde del Lago di Como.
I percorsi tematici denominati appunto "La Fine della Guerra" sono quattro e vengono illustrati da 49 cartelli sparsi lungo tutta la via Regina e le zone circostanti (24 comuni in tutto).
La Via Regina è quella strada che costeggia il Lago da Como a Colico.
Un percorso racconta le vie di salvezza verso la Svizzera, quei sentieri che la gente percorreva soprattutto di notte per potersi salvare.
Un altro si concentra sui percorsi dei partigiani, tra Lago di Como e Lago di Lugano.
Un terzo percorso racconta le vicende dei partigiani nell'Alto Lago di Como, una zona molto bella e diversa profondamente da posti come Moltrasio e Cernobbio.
L'ultimo percorso è quello che io e Gian abbiamo seguito quel giorno sul lago: guida i viaggiatori attraverso le ultime ore di Mussolini ed è ben strutturato e ben raccontato.
La Storia è qualcosa che si presenta intonsa ai nostri occhi: siamo noi che spesso la coloriamo col nostro pensiero e le diamo connotazioni interpretative.
Un viaggio, perché è un vero viaggio tra storia, civiltà e ambiente che ci ospita, come quello che racconta quei fatti è profondamente importante per non perdere la coscienza storica e per imparare dal passato.
Io sono una di quelle che scriverebbe guide intere su come viaggiare seguendo i percorsi della Storia e quelli della Letteratura e quindi potete ben immaginare la mia sorpresa nello scoprire quei percorsi.
Essi sono stati inaugurati da meno di un mese e, se avete bisogno, potete chiedere informazioni all'ufficio del turismo di Dongo, che si trova in Piazza Parracchini, proprio dentro il palazzo dove il Duce fu imprigionato.
Ci sono luoghi che faticano a far pace col proprio passato e che hanno sempre un gran timore di raccontarlo. Ce ne sono altri che guardano a periodi molto bui con l'orgoglio di chi ha saputo affrontare il tutto e imparare dal passato.
Grande Lode a Dongo e al Lago che non permettono che certi momenti vengano sotterrati da tempo che passa e dietrologia. Da quelle parti la storia si guarda in faccia. E da essa si impara.
Come colonna sonora di un viaggio sul Lago di Como, sulle tracce della Storia, vi consiglio Il Testamento di Neri degli Atarassia Grop. Pelle d'oca! Chi era Neri? Lo scoprirete seguendo questi percorsi!
Lungo i percorsi storici - © 2014 Giovy