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Lamellare d'alta quota

Creato il 28 febbraio 2012 da Mirkorizzi
LAMELLARE D'ALTA QUOTA
Fonte: sito Costruire.it

LAMELLARE D'ALTA QUOTA
2. Risalite a basso consumo

L’ampliamento di una struttura esistente a servizio dell’attività sciistica come occasione per creare un polo di elevato standard qualitativo a basso consumo energetico

 Le Pale di San Martino. Ai piedi di una delle più celebrate dolomie dell’arco alpino, Silvana Ghezzi e Andrea Gobber hanno firmato il progetto di recupero e completamento della stazione a valle della cabinovia Tognola. L’intervento, da poco portato a termine, è stato commissionato dalla società Funivie seggiovie di San Martino, con l’obiettivo di rinnovare e integrare, attraverso l’introduzione di soluzioni originali, una struttura preesistente nata da un progetto redatto nella prima metà degli anni Novanta da Fulvio Bertoluzza e Claudio Pedrotti, del quale però era stata realizzata solo la parte strettamente legata alle funzionalità dell’impianto di risalita della funivia.
L’intervento ha interpretato la rivalutazione delle strutture esistenti come occasione per creare un moderno centro servizi per la pratica dello sci alpino e del turismo in quota. Un polo integrato in grado di soddisfare durante l’intero arco della giornata le più diverse esigenze degli ospiti, attraverso un’offerta di elevato standard qualitativo, unita al rispetto per il contesto e a un basso impatto ambientale.
Grazie a una rigida programmazione, all’ampio ricorso alle tecnologie costruttive a secco in legno e alla struttura in lamellare adottata per i due livelli superiori dell’edificio (soluzione che oltre alla rapidità e alla leggerezza costruttiva ha consentito di raggiungere ampie luci libere) l’intero iter, dal progetto esecutivo al completamento delle opere, ha avuto la durata di soli dieci mesi. Dal punto di vista distributivo, la nuova stazione è articolata su quattro livelli. Due inferiori interamente gettati in cemento armato e due superiori con struttura in legno lamellare.
Il basamento, direttamente accessibile dall’area parcheggio esterna, ospita le casse della funivia, l’area noleggio delle attrezzature da sci e un’autorimessa coperta. Il livello immediatamente superiore presenta una superficie coperta più ridotta, per lasciare spazio a una grande terrazza. Il volume, ad andamento lineare, si dilata a un’estremità per dar luogo a una veranda panoramica a sviluppo circolare. Al suo interno, in posizione privilegiata, si trova il ristorante, accanto al quale trovano spazio anche la scuola di snowboard e il deposito sci. Il terzo e il quarto livello, interamente realizzati in legno, ospitano invece la foresteria della società funivie, gli alloggi dei dipendenti e altri locali di servizio. In particolare, al quarto livello, grazie a un’area soppalcata, il progetto è riuscito a sfruttare in modo ottimale la quota utile disponibile all’intradosso di copertura, creando un interessante gioco di volumi a doppia altezza.
Il progetto, oltre a risolvere i problemi di integrazione funzionale con le porzioni preesistenti del complesso, ha dovuto affrontare il tema dell’armonizzazione architettonica. Come spiega Silvana Ghezzi, “per riprendere l’andamento curvilineo della copertura della stazione della funivia esistente, la nuova struttura è stata racchiusa in una figura a chiglia rovesciata, che poggia sulla base rettangolare del livello sottostante. La sua forma a cuspide, oltre a inserirsi perfettamente nel panorama montano, assolve alle funzioni di protezione e scarico della neve”.
Gli archi a sesto acuto che la sostengono sono realizzati in legno lamellare e composti da due semicampate, vincolate al colmo, che raggiungono l’altezza di 8 metri, poggiando su una base d’imposta di 13. Le arcate sono disposte secondo un passo regolare di circa due metri, per uno sviluppo totale del corpo di fabbrica che raggiunge i 35 metri di lunghezza.
I prospetti longitudinali sono movimentati dalla presenza di finestrature e abbaini centinati, la cui cadenza è scandita dal passo degli archi portanti in legno lamellare. Oltre agli aspetti compositivi e funzionali, il sistema costruttivo arco-abbaino assolve anche all’importante funzione di irrigidimento e controventatura, contribuendo a conferire maggiore solidità e stabilità al telaio strutturale dell’edificio.

Costruire 336 - Maggio 2011

1. Stazione di valle della cabinovia Tognola, San Martino di Castrozza

Lamellare d’alta quota

Alfredo Zappa


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