Lamièra
Derivato di lama, ‘striscia metallica tagliente’.
Sostantivo femminile.
1. (antico) Armatura di lama metallica, corazza: Chi senza usbergo e chi senza lamiera, Chi senza elmetto si vede venire (Berni).
2. Lastra di materiale metallico (acciaio, alluminio, rame, ottone, ecc.), ottenuta per laminazione e adoperata specialmente nelle costruzioni meccaniche.
Lamiera a caldo: ottenuta unicamente con laminazione a caldo.
Lamiera a freddo: lamiera sottile ottenuta con una laminazione finale a freddo.
Lamiera plastificata: costituita da un foglio d’acciaio ricoperto di una sottile pellicola di materia plastica.
Lamiera zincata: rivestita di un sottile strato di zinco, che protegge l’acciaio dalla corrosione.
Una (parola) giapponese da Perilli
Nougat [nu’ga]
Voce francese, dal provenzale nougat, antico nogat, che è il latino nucatum ‘fatto con noci’, derivato di nux nucis ‘noce’.
Sostantivo maschile invariabile.
Dolce a base di noci, mandorle o nocciole tritate e zucchero caramellato o miele, simile al croccante.
La famiglia Bach, piena di musicisti a partire dal più famoso Johann Sebastian, poi suo padre, suo nonno, i suoi numerosi figli e chissà quanti altri discendenti, è uno Yokopoko in lingua tedesca, infatti le note in Germania, similmente ai paesi di lingua inglese, sono identificate dalle lettere dalla A alla H, quindi il nome BACH in italiano sarebbe Laladosi, dove il primo "la" in realtà è un "la diesis". Considerandolo un "si bemolle" il nome sarebbe invece Siladosi.
Incredibilmente ci era sfuggito fino ad oggi.
Ci scrive Michelle M. Kling Hannover per correggere la Parolata riguardo alla frase "Audrey Hepburn in Vacanze romane è l’archetipo della gamine" pubblicata ieri.
— Non direi che Audrey è il prototipo della gamine, è troppo raffinata, essendo nel mondo della moda e comunicazione, posso assicurare che gamine ha un connotato semplice, quasi volgare: i gamins al maschile sono monelli scalcianati. —
Per un pugno di conchiglie
Ventesimo libro, secondo indizio
Parleremo, piuttosto, di un personaggio buffo e, diciamolo, brutto, storpio, insolente, anche fastidioso, incolto e animalesco. Ma col cervello che funziona, e bene.