Magazine Diario personale

Lampedusa

Da Lupussinefabula

Lo so, può sembrare banale parlare di questo oggi; siamo tutti appesantiti, sconcertati, sconfortati (un termine ‘giusto’ non c’è) da quanto è accaduto sulle nostre coste; ma spesso perdiamo di vista l’essenza dei fatti perché la TV ci infarcisce di sterili polemiche, spesso politiche, che nulla hanno a che vedere con la realtà.
Leggere il post di cui vi inserisco il link sotto, mi ha riportato all’amara realtà, soprattutto vedere le fotografie. Perché i media creano un epos popolare che coinvolge con la sua aura patinata di dolore, da rotocalco quasi, o con le sue strilla gridate al vento e date in pasto a chiunque ascolti, magari senza farlo con il cuore. Così spesso di fronte a queste tragedia ci ritroviamo spettatori inerti e i sentimenti restano incastrati in una bolla superficiale; toccare con mano la realtà, vedere i documenti veri (e non urlati!) di quel che accade, ci rende più uomini.

Ho trovato in queste fotografie la verità scarna e silenziosa che sta dietro al clamore degli eventi.
Spero possiate anche voi riflettere con me, in nome dell’umanità, lasciando perdere ogni ideologia.
Vi chiedo solo di farvi una domanda: ‘E se succedesse a me?’

Quei migranti che perdono la vita in mare e, al cimitero, diventano numeri -da Tuttacronaca.

[Ringrazio l'autore dell'articolo per avermi consentito la citazione]



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