Giro di vite in Laos nei confronti dei cristiani, ed in particolare contro l’attivitá di proselitismo svolta in loco dai pastori protestanti. Alcune settimane fa le autorità distrettuali di Phin hanno ordinato alla comunitá cristiana di «abbattere o rimuovere le croci che sono appese alle pareti esterne delle case dei cristiani» – come riportato dall’Agenzia fides – contestando inoltre a due pastori l’uso di abitazioni private come chiese, e la stessa attivitá di proselitismo.
La cartina del Laos
Le attivitá repressive, via via intensificatesi col tempo, hanno avuto inizio circa 9 mesi fa, col perentorio ordine di chiusura di alcuni storici edifici di culto. Pochi giorni fa le tensioni sono ulteriormente aumentate, in seguito al fermo del pastore 53enne Asa Canta. Secondo fonti vicine all’arrestato, il provvedimento restrittivo della libertá é del tutto arbitrario, e l’unica colpa del religioso sarebbe quella di aver attirato molti, grazie al suo carisma, nella comunitá ecclesiastica.
Secondo quanto riferisce il website “Evangelici.net”, il pastore é stato trasferito presso il carcere provinciale di Luang Namtha, a circa cinquanta chilometri dal suo villaggio natale, proprio al fine di strapparlo alla sua comunità locale. Canta, specifica il suddetto portale, «era stato già arrestato due anni fa e costretto a firmare un “affidavit”, in cui dichiarava che non avrebbe fatto opera di proselitismo».
(Francesco Giappichini)