Sembra incredibile, ma sono dovuti trascorrere oltre vent’anni prima che arrivasse a noi questo avvincente, magico e futuristico cartone animato partorito dalla fantasia di Hayao Miyazaki. “Il Castello nel Cielo” è, di fatto, il primo lungometraggio nato sotto l’egida dello studio Ghibli (fondato solo l’anno precedente) il cui intreccio in eterno movimento tra avventura, suspense e fantasia lo rende un racconto precursore di quanto oggi proposto con il supporto della costosissima computer grafica e del fastidioso e spesso inutile 3D.
Con chiaro omaggio alla letteratura fantastica per ragazzi, spesso tanto amata anche dai più grandi, con evidenti rimandi ai “Viaggi di Gulliver” ed a “Il Giro del Mondo in Ottanta Giorni”, passando per “L’Isola del Tesoro”, questa è la storia di Pazu, un giovanissimo ed intraprendente minatore, la cui vita cambierà il giorno in cui Sheeta planerà tra le sue braccia. In un ambiente senza tempo, in una realtà che pare sospesa, la giovane ragazza, custode di un segreto da non rivelare alle persone avide di potere, è in fuga da un ambiguo agente governativo di nome Muska (a sua volta con un segreto) ed è protetta da un’aeropietra dagli innumerevoli poteri tra i quali quello di condurre la propria principessa a casa.
Seguiremo i due ragazzi durante la loro incessante fuga da pittoreschi nemici (non sempre del tutto cattivi e spesso allegoria di concetti cari all’autore) che spunteranno da ogni dove per impossessarsi della magica pietra, e li accompagneremo sino all’incredibile ed inaspettato finale in cui si scoprirà se Laputa – l’isola fluttante che nasconde un immenso tesoro e custodisce poteri di una civiltà scomparsa -sia una leggenda, un sogno o una realtà. Il mondo di Miyazaki è precursore della moderna fantascienza, vi è una spiccata dimensione fantastica che pare frutto del fascino che il suo creatore subisce dalla tecnologia che al contempo teme senza farne alcun mistero. Certo è che molti dei suoi oggetti volanti sono intriganti, divertenti, saranno ripresi nelle decadi successive, e qui conferiscono una connotazione fantasy ad un cartone che, ad ogni nuovo spericolato inseguimento proposto, ci appare sempre più adatto anche a noi.
I giovani protagonisti spiccano per indipendenza ed acume, durante il loro viaggio crescono e si evolvono modificando il loro rapporto con la natura circostante e con gli altri. I concetti di bene e male, il lottare per un ideale in cui si crede, il rispetto di sè e dell’ambiente, l’importanza dell’amicizia e del non abbandonare mai l’altro, la nobiltà d’animo e l’umiltà come caratteristiche imprescindibili dell’uomo sono sotto i nostri occhi senza rendere noioso o banale un racconto che non ha davvero nulla da invidiare ai film di Indiana Jones sia per le estenuanti corse e rincorse sia per il sottile umorismo, che ha provocato non poche risate in sala.
Incredibile come, se non fosse per il tratto, questo lungometraggio potrebbe ingannare chiunque e far credere sia la nuova fatica del genio nipponico. Senza tempo e ancora al passo con le più nuove serie sci-fi è un’opera che soddisferà tutta la famiglia, perfetta per le giornate di festa alle porte.
E… Cine-News per i più ingordi: questa sera alcuni minuti saranno trasmessi in anteprima su SKY Cinema Family alle 21.00 e a seguire “Il Castello errante di Howl”