Lara Mori in esclusiva: “Obiettivi? Semplice: migliorarmi”

Creato il 18 dicembre 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

È una delle peperine della new generation della ginnastica artistica italiana e la sta facendo sognare. Se gli Stati Uniti avranno le Fierce Five, noi abbiamo Le Azzurrine. E dite poco. Vicecampionesse juniores a Bruxelles 2012, il nostro quintetto promette alla grande. Dopo Enus Mariani (clicca qui per leggere l’intervista), Olimpiazzurra è orgogliosa di proporvi in esclusiva Lara Mori. Classe ’98 (quindi avrà di fronte un altro anno tra le “piccole”), cucciolina di 143cm, un fisico tutto muscoli di 34kg e di simpatia da vendere. Toscana di Montevarchi dove si allena nella favolosa Giglio, società ormai nell’elite tricolore della disciplina.

Negli ultimi due mesi ti abbiamo vista tra Regionale e Interregionale di Categoria (vinti). Poi un riposo precauzionale durante il Nazionale che ha visto il successo della Leolini (cliccate qui per leggere l’articolo).Hai azzardato qualcosa o hai portato un programma facilitato?

Beh ho avuto la conferma, tanto sperata, che gli allenamenti stanno andando bene. Nelle due uscite che hai detto ho portato degli elementi nuovi a trave e a parallele: in futuro tutto potrà essere utile”.

Sono passati praticamente sei mesi da quell’emozionante argento europeo a squadre. A freddo ti capita mai di ripensare a quella giornata?

Ci ripenso spesso ovviamente. Soprattutto per un motivo: è stato il mio primo traguardo importante. È sempre tanto difficile esprimere certe emozioni con le parole: semplicemente tanta gioia e tanta felicità”.

Siete una formazione spettacolare e fortissima. Secondo te a cosa è dovuto tutto questo talento concentrato tra le classi ’97 e ’98?

Sicuramente è difficile dirlo. Penso che però gli ingredienti principali siano… fortuna, casualità e soprattutto bravi tecnici che stanno aiutando a crescere delle ginnaste con un buon potenziale”.

Com’è il rapporto con le altre fantastiche quattro?

Tea (Ugrin, ndr) è una ragazza dolce alla quale mi sono affezionata subito. Enus (Mariani, ndr), con cui avevo già fatto altre gare e alcuni collegiali, è simpaticissima e ci siamo divertite tantissimo insieme. Elisa (Meneghini, ndr), è un’amica fantastica. Alessia (Leolini, ndr) più di un’amica è una sorella, con la quale passo tutte le giornate (si allenano insieme, ndr). Un sentimento, però, non cambia: a tutte voglio molto bene.

Il tuo primo body azzurro era arrivato solo due mesi prima del Belgio, nella classicissima di Jesolo (dove per altro sei arrivata seconda)… Una crescita repentina.

E speriamo di poter crescere ancora! Non bisogna mai fermarsi”.

Al corpo libero (cliccate qui per vedere un suo esercizio) ti esprimi meglio che altrove. Ricordiamo anche che a Bruxelles eri sullo stesso livello di Enus (13.833 contro 13.900) e hai dovuto pagare dazio solo alla grande Maria Kharenkova (14.366). Perché è il tuo attrezzo preferito?

Sul quadrato mi trovo molto meglio rispetto che altrove perché posso sfruttare al meglio le mie spinte: fanno sempre la differenza. Inversamente non ho un attrezzo che odio e questo è sempre un grande vantaggio”.

Questo confrontarsi con le grandi scuole estere ti ha stimolato in qualche modo a spingerti oltre? Come rispondi a chi afferma che queste competizioni giovanili danneggiano l’equilibrio dell’atleta (se vince si crede già arrivato, se perde ha danni psicologici)?

Credo sia assolutamente positivo e salutare: è bello confrontarsi con ginnaste straniere perché da loro possiamo sempre imparare. Inoltre aggiungo che io non guardo il risultato in sé; mi basta fare la mia gara in modo giusto e mi basta vedere felice la mia insegnante”.

Dopo quell’immensa soddisfazione ti sei tolta lo sfizio di arrivare seconda al corpo libero agli Assoluti di Catania, per giunta alle spalle di Vanessa Ferrari. A soli tredici anni, come le migliori.

Sì, assolutamente. Sono strafelice per il mio risultato: ho dimostrato a me stessa di valere. Poi salire sul podio affianco a due grandi campionesse, e per giunta olimpiche, come Vanessa e Betta (Preziosa, ndr) è stata un’immensa soddisfazione”.

Qual è il tuo movimento migliore?

Mi piace molto il triplo avvitamento: lo faccio sia al corpo libero che in uscita alla trave. Secondo me è un elemento bellissimo da vedere e premiato con un ottimo coefficiente”.

Stai lavorando su qualche combinazione particolare per alzare il tuo livello in gara?

Sì, sto provando cose nuove, soprattutto a parallele. Speriamo diano i risultati che ci auguriamo”.

La tua allenatrice Stefania Bucci è davvero magica, con una carriera alle spalle di grande rilievo (ricordiamo la partecipazione a Montreal 1976, i Giochi che incoronarono la Comaneci).

È davvero un’ottima insegnante: se sono arrivata fino a qui è soprattutto merito suo. Mi trovo molto bene con lei: stando così tante ore affianco a lei, alla fine è diventata come una mamma per me”.

Due quinti della squadra in Belgio erano elementi della Giglio Montevarchi. La tua società, per la prima volta nella sua storia, arrivava così in alto sul palcoscenico europeo. Qual è il segreto?

Solo uno: il duro lavoro. Allenarsi sempre, insieme e con serenità paga moltissimo”.

Se ti dovessero offrire un posto al Centro Federale tu come reagiresti?

Per ora mi trovo bene nella mia palestra, sia con le insegnanti che con le compagne”.

Come hai iniziato a fare questo sport e che impatto hai avuto il primo pomeriggio in palestra.

Beh avevo solo quattro anni quindi prendevo tutto come un gioco”.

Quando hai capito che la ginnastica artistica sarebbe diventata qualcosa di davvero serio?

Quando mi sono trovata a gareggiare con ginnaste di alto livello”.

Una ginnasta a quattordici anni quanto deve essere matura rispetto alle proprie coetanee?

Indubbiamente abbiamo molte più responsabilità, ma nel limite del possibile cerco di vivere la mia vita da quattordicenne”.

A cosa hai rinunciato per arrivare a questi livelli?

Direi che non ho rinunciato a niente…”.

In un articolo di tre mesi fa (cliccate qui per leggere) ti ho inserita tra le grandi aspiranti per Rio de Janeiro.

Sarebbe il mio sogno più grande. Devo continuare ad allenarmi come sto facendo adesso e poi incrociare le dita”.

Senza andare troppo lontano, invece, che obiettivi hai per il 2013 ormai alle porte?

Semplicemente cercare di migliorarmi sempre di più”.

La tua ginnasta preferita? Il tuo idolo sportivo? Quali sono secondo te le più grandi promesse della ginnastica artistica?

Adoro Aliya Mustafina: è elegante e forte a tutti gli attrezzi. Come idolo ovviamente Vanessa Ferrari. Non saprei scegliere una promessa in questo momento: ci sono molte ginnaste “belle”.

E dopo la ginnastica?

Il calcio e uscire con le amiche (sorride, ndr)”.

Volete provare a fare ginnastica? Cliccate qui per vedere le società che hanno aderito all’iniziativa di Olimpiazzurra.

stefano.villa@olimpiazzurra.com

(grazie a Lara Mori Fan Page)

OA | Stefano Villa


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