Sui trasporti paghiamo il prezzo di una politica che mai si è impegnata per il lungo periodo, lo avesse fatto vent’anni fa oggi avremmo una nuova linea elettrificata ed efficente. Pensare oggi all’elettrificazione significa condannare i pendolari a una vita intera di disagi e fatiche aggiuntive oltre a quelle lavorative. Perché per migliorare realmente il servizio elettrificare non basta occorre rifare interamente la linea che vuol dire scavare gallerie, raddoppiare i binari, ripensare le stazioni ecc ecc, un lavoro immane che chiede palate di milioni di euro e tempo. Certo, anche la soluzione dei treni bimodali fa rabbrividire: 50 milioni per non scendere dal treno a Ivrea. Riprendo la frase detta dal ministro Di Pietro nel 2006 che l’assessore ai Trasporti, Marguerettaz, ha ripreso in Consiglio ieri: “Non buttate via i soldi prima rifate la linea”. 50 milioni sono sinceramente troppi per una soluzione a breve termine che non inciderà molto sul risparmio temporale. Mi chiedo allora se per alleviare il grande disagio dei lavoratori non sarebbe stato più facile, economico e comodo prevedere per loro un servizio apposito su gomma e iniziare seriamente e finalmente ad avviare le procedure per una futura elettrificazione che peraltro non viene esclusa.