Igor Cassina in azione
”Ho deciso di ritirarmi, spiega Igor Cassina, perché mi sento pienamente soddisfatto e appagato da tutto quello che ho avuto nel corso della mia carriera. Ho realizzato tutti i miei sogni, e non potevo chiedere di più da quello che mi ha dato questo sport. Emozioni uniche e grandi gioie che, insieme alle fatiche e alle rinunce, mi hanno fatto sentire pienamente realizzato, come atleta e come uomo. La vittoria dell`oro olimpico e’ il massimo obiettivo per un atleta, averla vinta ad Atene, città simbolo dei valori olimpici, mi ha riempito di gioia. L’ultima medaglia ai Mondiali di Londra, inizialmente mi ha dato la forza e la fiducia per pensare di arrivare alle Olimpiadi di Londra 2012, ma poi col passare del tempo, mi sono accorto, che questa medaglia mi aveva completamente appagato e reso felice perché avevo dimostrato di essere sempre tra i primi al mondo. Il punteggio della mia esecuzione è stato valutato come il migliore. Non mi sento triste, sono sereno, ci ho pensato bene, mi sono guardato dentro e sono convinto che sia davvero il momento giusto per dire stop. Mi sento di dire grazie a tutti, non vorrei dimenticare o fare un torto a qualcuno: la mia famiglia, mio papà Carlo, mia mamma Tiziana, mia sorella Mara, la mia ragazza Glenda, il mio allenatore Maurizio Allievi, i miei compagni, il massofisioterapista Salvatore Scintu, il Presidente Riccardo Agabio e tutta la Federazione, il Coni, la mia Società, il mio agente Andrea Vidotti, i miei tifosi, i giornalisti, gli sponsor, la mia città Meda .”
Igor Cassina continuerà a gareggiare in Serie A fino al termine del Campionato, per regalare alla sua Società, la Ginnastica Meda, il 10° scudetto e chiudere la sua straordinaria carriera con la stella sul petto. I saluti, dunque, sono rimandati al 14 maggio, dopo l’ultima prova di Artistica in programma al Mandela Forum di Firenze. Di certo, però, Igor non prenderà parte alla IV edizione dei Campionati d’Europa, che si terranno a Berlino dal 5 al 10 aprile. Una decisione sofferta – ma che era già nell’aria dopo il forfait ai Mondiali di Rotterdam dello scorso ottobre – comunicata con una lettera al prof. Riccardo Agabio. Cassina, in un precedente incontro, ad inizio mese, con il Presidente, aveva espresso il desiderio di rimanere nella grande famiglia della Ginnastica e non è escluso che in futuro il Consiglio Direttivo Federale ritagli per l’olimpionico brianzolo, fresco di Laurea in Scienze Motorie presso la Cattolica di Milano, il ruolo di testimonial della FGI.
L’immagine di Igor Cassina, infatti, è tra le più grandi e pure non solo del mondo ginnico, ma di tutto lo Sport italiano. Agli ultimi Giochi Olimpici, ad esempio, lo sfortunato esercizio che lo relegò ai piedi del podio di Pechino fu quello televisivamente più seguito nel nostro Paese dell’intera rassegna a cinque cerchi. Bilo – il nomignolo gli viene dal suo idolo Dimitri Bilozertchev – ha una determinazione di ferro e ha sempre trovato nella sua carriera la forza di rialzarsi e di andare avanti anche nei momenti più difficili. Scoperto da Franco Giorgetti, l’atleta di Meda, nato nel 1977 nell’ospedale pediatrico della vicina Seregno, può così tirare una linea e vantare al suo attivo ben tre partecipazioni olimpiche: Sydney, Atene e Pechino. Prima dell’exploit in Grecia, l’unica medaglia olimpica alla sbarra l’aveva conquistata Romeo Neri, ad Amsterdam nel 1928, ed era d’argento. Con sei titoli nazionali di specialità – il primo agli Assoluti di Varazze nel 1996, l’ultimo, l’anno passato, ad Ancona – Cassina è stato il nostro più grande interprete alla sbarra, anche se agli inizi, prima di specializzarsi, si mise in luce come un ginnasta completo, arrivando a vincere il Concorso Generale, nella sua Meda, ai Campionati Italiani del 2000. L’esordio in maglia azzurra nel 1992, in occasione di un incontro amichevole tra Spagna e Italia, a Palma di Maiorca, decretò l’inizio di una marcia trionfale. 8 Mondiali con la gemma dell’argento di Anaheim 2003 (USA) e il bronzo a Londra 2009 sempre alla sbarra e i momenti difficili di Melbourne 2005 e Aarhus 2006; 5 Europei,sempre finalista con il bronzo a Patrasso nel 2002,l’argento a Debrecen nel 2005 e il bronzo ad Amsterdam 2007; i Giochi del Mediterraneo di Tunisi nel 2001, dove portò a casa una seconda piazza a squadre ed il terzo posto al cavallo con maniglie; una sfilza di presenze in Coppa del Mondo, manifestazione della quale rimarranno memorabili i trionfi alla sbarra di Parigi, nel 2005 e 2007. Oltre al medagliere, tra i suoi meriti c’è senz’altro quello di aver inventato, insieme ad Allievi, quel salto teso con avvitamento a 360° sull’asse longitudinale, a tutti noto come “il CASSINA”, che fece stropicciare gli occhi al mondo intero. Tifoso dell’Inter, di Vale Rossi, appassionato di motori, amante degli animali (a cominciare dal compianto Black) Igor adesso avrà più tempo per andare a cerca di funghi nei boschi dell’Alto Adige. Un hobby qualunque che rivela però il carattere semplice di un personaggio destinato ad entrare, da oggi, nella leggenda dello sport. (com stampa)
IGOR CASSINA