Oskar ed Eli.
Lui è figlio di genitori separati, vittima di bullismo a scuola. Lei si trasferisce nello stesso condominio, esce solo di notte e non sente mai freddo. Presto Oskar capisce che Eli è molto più di ciò che sembra …
Un bambino e una bambina… Anzi no, qualcosa di diverso … Almeno per lei. Una creatura dall’aspetto innocente, che con il proseguo della storia (e specialmente nel finale) dimostra di avere ben poca innocenza dentro di sé, forse nessuna….
Lasciami entrare, diretto da Tomas Alfredson e interpretato dai giovani Kåre Hedebrant (Oskar) e Lina Leandersson (Eli), basato su un romanzo di John Ajvide Lindqvist, è uno dei film horror di maggior successo degli ultimi anni, il che ha generato (ovviamente) il progetto di un remake americano diretto da Matt Reeves (regista di Cloverfield) .
Quali parole sarebbero più adatte per descrivere questo film? Amore? Morte? Vita? Crescita? Violenza?
La Morte e la Vita, inutile negarlo, sono due facce della stessa medaglia in questo film. Eli uccide per poter vivere, la morte delle persone è necessaria per la sua sopravvivenza. Diversi personaggi muoiono durante la storia, muoiono perché la vita o una vita prosegua. Il protettore della ragazza muore perché lei non sia riconosciuta da nessuno. Una donna viene attaccata da Eli e decide di lasciarsi bruciare dal sole, forse avendo capito o per lo meno intuito in cosa si sta trasformando. E il finale è violenza pura, anche se solo in parte espressa e soprattutto suggerita, quasi accennata. Ma anche qui è una, molte morti per una vita.
La Violenza è essa stessa intrinseca in Eli, ne fa parte e la plasma. La sua natura di vampira la obbliga, come si diceva prima, a uccidere per poter vivere. Ma anche la vita di Oskar non è molto dissimile, ogni giorno è vessato dai suoi compagni e subisce maltrattamenti sempre più gravi. Ma è Eli stessa la salvezza di Oskar, a indicargli una via d’uscita. La violenza diventa Crescita, crescita di Oskar che decide di rispondere ai suoi compagni che rendono la sua vita un inferno. E la violenza che spinge il ragazzo a ribellarsi e a crescere diventa via di crescita, di ribellione. Violenza causa di crescita e strumento di affermazione.
E l’Amore? E’ dappertutto, in ogni parte del film e fra tutti i personaggi. Fra i due ragazzi, è ovvio: il film racconta il loro rapporto. Ma c’è amore anche al di fuori dell’universo comprendente questi due giovani cuori.
C’è amore tra Eli e il suo protettore: amore, affetto filiale per lei e paterno per lui, lo si può chiamare come si vuole. Sempre di amore si parla. Come è amore quello tra il padre di Oskar e il suo vicino di casa: suggerrito, quasi sussurrato allo spettatore e urlato allo stesso tempo, sbattuto in faccia con uno stile visivo superbo. Si amano il poliziotto che indaga sugli omicidi e la donna vampirizzata da Eli. E in fondo è amore fraterno quello che chiama in causa il fratello maggiore del bullo che terrorizza Oskar, dopo che questi lo ha mandato all’ospedale colpendogli l’orecchio con un ramo.
E quindi Lasciami entrare è un film sull’Amore? Anche. E’ un film solo sull’Amore? No. Lo abbiamo detto, c’è anche Morte e Vita, Crescita e Violenza. Tutto si sublima e si fonde con ciò che non è. Lasciami entrare è tutto questo…. E avere così tanto (se non anche di più) in un film horror al giorno d’oggi, credetemi, è una bella fortuna.