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Lasciarsi

Creato il 08 maggio 2015 da Cobain86

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In un rapporto è la cosa che si teme di più, spesso è rivelatore di come sono le persone realmente; lasciala e vedrai se è davvero maturo/immaturo/selvaggio/educato/spaventato.

La cosa più appassionante (almeno per chi ascolta queste storie, dal finale già noto: se l’amico ti chiama e dice che si è mollato con la ragazza si parte da lì per ricostruire il tutto) è scoprire il perchè, il motivo.

La cosa più tremenda sono le corna: lei/lui si fanno il migliore amico dell’altro/a e scoppiano insulti, litigi, tragedie, amicizie interrotte per sempre ed epiteti che si sentono fino a 3 vie di distanza dall’abitazione.

Al secondo posto i famosi dubbi (Sai com’è, devo pensarci, devo vedere, non so, devo prendermi una pausa di riflessione…) che tanto fomentano le teste femminili: ma questa benedetta pausa di riflessione chi l’ha inventata? Sicuramente un genio, ma oggi come oggi è l’anticamera della separazione.

Al terzo posto troviamo la distanza: due persone si incontrano, si amano, hanno un rapporto idilliaco ma poi ci si mette la geografia di mezzo… Treni, aerei e auto sono testimoni di storie vissute su sedili, con iPod pronti a sfornare musica 24 ore su 24 a persone ormai stravolte dalle numerose ore di viaggio.

Quando la persona amata decide di lasciarti è tremendo, ti crolla il mondo: gli amici possono starti vicino ma il travaglio che ti attraversa il cuore chiudendoti lo stomaco (e togliendoti il respiro) lo sai solo tu.

Ovviamente più la storia è lunga più lo strascico è grande: storie da raccontare, ricordi, fotografie, vacanze passate insieme, regali, momenti unici… tutto cancellato, archiviato in un passato ormai lontano.

Ti senti solo e spiazzato, vorresti lanciare contro il muro i CD con le canzoni d’amore, fai un sacco nero di tutto quello che ti ricorda lei e lo butti via, così, senza pensarci; cancelli tutti i messaggi dal cellulare, non vuoi sentire nessuno, il mondo non può aiutarti.

Il mio primo grande passo è l’emblema di come si può lasciare andare una persona (nel senso che da amica del cuore divenne una persona da evitare). Mi dichiarai all’amica del cuore perchè volevo provare a stare con lei, vivere una storia, crescere e completarmi con la sua dolcezza e il suo sorriso, tuffare i miei baci nei suoi lunghi capelli biondi e accarezzarle la schiena sinuosa.

La notte prima fu molto tormentata, non sapevo cosa dirle, cosa mi avrebbe risposto, se ero ricambiato, paura di fare la figura del coglione/ di esser rifiutato, cuore in gola (e a mille, pompava come un motore al massimo dei giri) e tante domande che mi affollavano la testa: era la prima volta che tentavo e volevo fidarmi di una persona.

Il giorno dopo mi tuffo nel vuoto, esco allo scoperto, tolgo ogni difesa e mi dichiaro: classico NO, non ero corrisposto e lei non voleva nemmeno concedermi un’occasione. Successivamente scoprii tramite voce popolare che usciva con un ragazzo da 3 mesi e non ne sapevo nulla.

Odiavo sia lei (per avermelo nascosto e per non avermi concesso la possibilità di darle il mio amore) sia lui (mi sembra il minimo). Lei si è scusata ma è come se mi avesse detto che dopo la notte c’è il sole, non me ne importava e basta: ci stavo male e dovevo sfogarmi. Ogni volta che si usciva con la coppia era una pugnalata, non mi sembrava vero.

Poi il tempo passa: si cresce, si matura, le cose evolvono e si cambia. Pian piano della loro storia me ne fregava sempre meno fino a quando, un bel giorno, il mio cuore ha smesso di soffrire e si è dedicato alle nuove ragazze che conoscevo man mano con l’università.

Forse, se io e B siamo ancora amici è perchè non abbiamo mai litigato veramente: più che lasciati ci siamo messi in pausa per un periodo (anche vari mesi) e ci vedevamo solo quando era proprio indispensabile.

Con calma, successivamente, abbiamo affrontato la cosa spiegandoci: da allora su quell’argomento c’è una pietra sopra che (per ora) nessuno vuole rimuovere.
Inoltre, con gli anni, ho scoperto aspetti che non mi piacevano di lei e così ho cercato di focalizzarmi su quelli: è bastato per farmi passar del tutto l’idea di avere una storia con lei. Meglio single che infelice ;-) .

CItando Fabio Volo vorrei concludere con una frase che, positivamente, può risollevare le persone che hanno avuto varie storie traballanti:

Il problema non è quanto aspetti, ma chi aspetti.

Fa tutta la differenza, credetemi.

Marco


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