Se c’è un passo della letteratura italiana che rischia di cambiare significato passando di bocca in bocca come nel gioco del telefono, quella è la partizione dell’umanità descritta ne “Il giorno della Civetta” di Sciascia, l’ultimo a citarla è stato Fini un paio di giorni fa riferendosi ai traditori di Fli che rientrano nel Pdl (ma mesi fa mi pare che La Russa avesse citato lo stesso passo riferendosi ai traditori del Pdl, ovvero quelli di Fli), dichiarando “ora capisco cosa intendesse Sciascia quando parlava di uomini, mezzi uomini, ominicchi e quaquaraquà”. Innanzitutto manca una categoria; prima dei quaquaraquà ci sono i “pigliainculo”, non so se Fini si sia autocensurato perché quella parola nella sua bocca sarebbe stata sconveniente, ma certamente la cosa fa sorridere chi conosce il passo originale, come fa sbellicare il fatto che nessuno ricordi che quella è la visione dell’umanità di don Mariano, ovvero di di un mafioso, e non un pensiero di Sciascia.
Magazine Società
Potrebbero interessarti anche :