La sensazione - parlo della situazione politica - è che assistiamo a un teatro con un attore protagonista che è talmente insicuro di sé che continua a sottolineare che se non ce la fa è 'un buffone', che si ritira, che fa la figuraccia e che se ne va.
Ecco, tutto incentrato su di sé, tutto personalizzato, senza qualcosa di più alto, di comune, di politico.
Poi ce la fa a fare cosa non lo so.
La legge elettorale nuova, è già monca di partenza.
La manovra economica non riesco a capire quale obbiettivi abbia, visto che aggiungere 80 euro/mese a chi ne guadagna già pochi penso che sia solo un'iniezione d'ossigeno momentanea in un mare drammatico.
Intendiamoci, va tutto bene, a patto che questo sia un punto di partenza di una strategia di più largo respiro che, a fronte di salvare i conti, faccia ripartire la domanda.
Sennò è puro marketing, e neanche troppo raffinato.
Io non so che cosa sia ormai la politica, io non riesco più a capire nulla.
Non so dove voglia andare a parare questo Blair de provincia, ma so solo che il paese ha bisogno di ben altro per fare in modo che singoli, imprese e istituzioni riacquistino quella dose di fiducia che permette a tutti, ma proprio tutti, di ripartire e tracciare ambiziosi progetti.
Pessimo tutto, l'ometto viene incensato dai più, ma appena mette il naso fuori viene ributtato indietro senza neanche le scuse.
Poco spessore, poca attitudine, poca strategia, tante chiacchiere, tante slide.
Non so, non so proprio più cosa pensare.