Le nuvole corrodono un cielo dipinto da lontane nostalgie. Sono i tuoi i ricordi appesi tra le braccia d’ottobre. Sorrisi e voci. Una città allagata: la nostra. I passanti, zuppi fin nelle ossa, si rifugiano sotto la tettoia verde del bar. Hai la testa china e lo sguardo attento mentre lavi le tazze abbandonate nel lavello. Sento il profumo di latte e caffè. La pioggia cade incessante. Non mi piacciono i temporali. Mi fanno paura. Un tuono squarcia il grigio in brandelli di bianco. Sussulto e scivolo giù dal frigo. Tiro su le maniche del maglione.- Nonno t’aiuto!Non rispondi ma afferri un bicchiere e me lo passi. Fuori l’acqua scroscia feroce. Io, però, non la sento più.
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