ROMA – C’è un cartello per i prezzi del latte in polvere in Italia? E’ quel che si chiede il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Per questo la ministra alcuni mesi fa ha presentato una segnalazione al Garante per la concorrenza, ricevendo proprio in questi giorni una risposta: l’Autority ha segnalato l’utilità di rendere trasparenti i dati sui prezzi, raccogliendoli e diffondendoli, proprio per calmierarli.
A far scoppiare questo nuovo caso, dopo dieci anni da quello del 2004 che portò alla luce prezzi quintuplicati in Italia, è stato un servizio di Striscia la notizia che mostrava come l’Euparon Junior, utilizzato da bambini con problemi di fegato, in Italia cosa 112 euro mentre in Germania 12 e nel Regno Unito 17.
Lorenzin ha sottolineato che c’è una variazione di prezzi di 50, 60, 70 euro, “grandissima ed ingiustificabile”, tra il costo del latte in polvere in Italia e nel resto d’Europa.
Per la presidente di Federfarma, Annarosa Racca,
”Il nostro latte di importazione dalla Germania costa circa 9 euro per 800 grammi ed è il latte meno costoso. Noi possiamo fornire i prezzi dei latti venduti in farmacia ma la parte del leone la fa la distribuzione nei supermercati”.
Già in passato, e in particolare nel 2005, l’Authority aveva sanzionato le principali aziende multinazionali che producono il latte artificiale per nutrire i neonati che non vengono allattati dalle mamme. Le aziende erano state ritenute colpevoli di aver realizzato
“un’intesa che ha avuto ad oggetto ed effetto una significativa e consistente alterazione della concorrenza, consistente in un coordinamento delle loro politiche commerciali, e determinando il mantenimento di prezzi assai più elevati rispetto agli altri mercati europei, in violazione dell’articolo 81 del Trattato UE”.