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Latte materno: come aumentarne la produzione

Da Patrick9 @SpendoMeno

L’allattamento al seno non deve essere mai sentito come un obbligo ma come una scelta dalla neomamma. L’OMS consiglia di allattare i piccoli fino ai due anni di età, in quanto evidenti sono i benefici che un neonato può avere se nutrito con il latte materno.
A differenza di quanto dicono le voci popolari, ogni mamma ha il latte. Certo, questo non significa che l’allattamento sia cosa facile. Anche le mamme che producono una buona quantità di latte, infatti, devono favorine costantemente il flusso tramite una corretta alimentazione e non dimenticando mai di assumere liquidi a sufficienza.
Ci sono delle semplici regole che una neomamma non dovrebbe mai dimenticare e che possono aiutare moltissimo nel periodo, più o meno lungo, dell’allattamento.

Innanzitutto, vi è il rapporto mamma – neonato. L’allattamento, infatti, non deve essere concepito soltanto come un modo per nutrire il proprio piccolo. Quest’ultimo trova nel seno consolazione e tranquillità ed è per questo motivo che una mamma non dovrebbe mai negarsi. I più piccoli possono arrivare ad attaccarsi al seno anche due o tre volte nell’arco di un’ora, ma questo è del tutto normale. La suzione frequente è anzi un grande aiuto per la mamma, che così riesce a produrre una quantità maggiore di latte. La produzione, infatti, è direttamente proporzionale alla richiesta.

Cosa mangiare

Ma cosa deve mangiare una neomamma per favorire la scesa del latte? Sicuramente saranno da preferire gli alimenti ricchi di liquidi. Questo significa che ad un piatto di spaghetti si dovrà sostituire una bella zuppa di verdure, di legumi o di cereali. Una mamma infatti difficilmente riuscirà ad assumere tutti i liquidi di cui necessita eclusivamente bevendo, e ciò che mangia deve essere per lei un aiuto indispensabile. Occorre tener presente, d’altronde, che l’organismo della donna tende a pensare prima a sè stesso e poi a tutto il resto. Se dunque nel corpo della neomamma non ci sono liquidi a sufficienza, il latte prodotto sarà poco, proprio perché l’organismo non andrà mai a privarsi dei liquidi che gli sono indispensabili. Fondamentale sarà infine un’attenta valutazione dell’apporto energetico fornito dai cibi che si mangiano. Occorrerà infatti assumere calcio, vitamine e carboidrati, moderando invece gli zuccheri e i grassi saturi.

Quanto bere

Durante la giornata la donna dovrebbe assumere almeno tre o quattro litri di acqua, e da bere così assoluti è evidente che sarebbero un po’ troppi. Un aiuto concreto lo possono offrire dunque le tisane naturali. Queste ultime si trovano facilmente nelle erboristerie, non costano molto ed hanno dei tempi accettabili di preparazione. Prima fra tutte, la più consigliata dalle ostetriche, è la tisana al finocchio. Pare infatti che il finocchio abbia delle proprietà tali da favorire la produzione del latte. Esso è inoltre in grado di andare a influenzare positivamente anche la digestione del bambino. Insomma, con una semplice tisana naturale, si vanno a combattere anche le fastidiose coliche gassose intestinali che tanto fanno penare sia i neonati che i novelli genitori.
I medici consigliano infine delle pasticche a base di galega che possono aiutare le mamme che non riescono a produrre latte a sufficienza. Ne esistono di diversi tipi, ma esse ovviamente non possono mai andare a sostituire quella corretta alimentazione che è sempre alla base di un buon allattamento.

Coliche gassose: come evitarle

Le coliche gassose nei bambini, ormai tutti sappiamo cosa sono, compaiono intorno ai primi 20 giorni di vita, per durare circa 1 mese per poi scomparire man mano; ma alcuni cibi vanno assulotamente esclusi dalla dieta per evitare questo fastidio. Vediamo quali sono.

1. Frutti di mare

2. Frutta secca

3. Frutti di bosco

4. Insaccati

5. Spezie

6. Cioccolato

Altri alimenti invece, come i funghi, il salmone, la frutta, i legumi, le uova, il pomodoro e i latticini non vanno consumati in quantità eccessive, perchè anch’essi potrebbero, attraverso il latte materno, aumentare le coliche al piccolo.

Rimane sempre il consiglio di parlarne direttamente con il pediatra, dove vi consiglierà una corretta alimentazione, quanto e come allattare nel modo più corretto per soddisfare a pieno il vostro bambino.

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