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Siccome invece ho notato, dando occhio ed orecchio ai vari media, che tutti ne stanno parlando a spron battuto, ecco qua il mio parto di oggi sulla enciclica papale. Intanto il primo punto è che la maggior parte di quanti aprono la bocca e danno fiato è l'esordio: io non l'ho ancora letta, ma...Cosa che, specialmente detta da giornalisti, forse più correttamente definibili come giornalai, mi sembra di per se stessa una ammissione piuttosto grave e da far arricciare i peli delle braccia. Vien subito da rispondere, leggitela e poi torna qui a discuterne. Quindi intanto, io la lessi, come direbbe Totò e mi riferisco ad un comico in quanto, dato il mio gruppo di appartenenza a cui ho fatto cenno all'inizio, non è implicito che dopo la lettura debba avere la pretesa di averci capito qualcosa, ma tant'è sembra che si possa anche fare così. Quindi vorrei fare solo pochissime osservazioni, sempre per volare basso.
Mi sembra logico che, visto da fuori e affrontando la religione come un qualunque altro prodotto immateriale da offrire al mercato mondiale, il discorso che fa un amministratore delegato deve essere congruo alla linea aziendale, ma impostato in modo da ottenere un risultato ottimale dal punto di vista del marketing. Sotto questo aspetto, mi è parso che l'intonazione generale dell'enciclica sia molto congruente con questo fine, mantenendo una intonazione, absit iniuria verbis, piuttosto cerchiobottista, infatti in quasi ogni argomento, capitolo, capoverso si può leggere una affermazione, magari apparentemente dura, subito poi mitigata da distinguo e controdeduzioni che danno adito ad interpretazioni addirittura opposte se non si legge il passo nella sua interezza e complessità. La dimostrazione di questo sta nel fatto che basta leggere qualche titolo di giornale o ascoltare le argomentazioni espresse nei dibattiti che stanno seguendo e subito si vede che vengono estrapolate frasi singole per affermare in modo subdolo e parziale che il discorso papale viene a sostegno delle proprie tesi e tutto questo in maniera assolutamente opposta a secondo di chi la dice.
Questo, a mio parere naturalmente, è un classico di tutti i testi sacri e similari di tutti i tempi, ci puoi trovare tutto e se vuoi anche il suo contrario, così è l'interpretazione e l'intenzione, da parte di chi la fa, che saprà trasformare la stessa idea morale da religione dell'amore in religione dell'odio e così via. Non voglio soffermarmi più di tanto sulla fattispecie, ma vi invito a leggere il testo completo per farvi un'idea prima di parlarne, se no rischierete di trinciare giudizi sulla base di titoli ed esternazioni fatti da gente che a loro volta non l'ha neanche guardato. Solo un cenno su un argomento che mi sta a cuore. La parte sugli OGM è molto interessante (a parte lo svarione colossale, che non è stato ancora corretto, sulla bufala della sterilità degli stessi, ma forse anche il ghost writer di Papa Francesco non prevede il controllo delle fonti) e già ho sentito commentatori che sbandierano: Il Papa è contrario agli OGM e altri che recitano: Il Papa è favorevole agli OGM, confermando le mie sensazioni. Interessante anche la parte riguardante la netta distinzione tra uomini e animali che non farà piacere a certo animalismo d'accatto o quella sulle banche che accoglie invece la vulgata populista, chi vorrà potrà anche leggerci una strizzata d'occhi alla decrescita felice. In ogni caso un documento interessante, anche per i non credenti, proprio per tutto quanto indurrà alla riflessione sulla interpretazione manipolatoria dei media sulla società. Adesso ditemi pure quel che volete, tanto noi idioti del web non siamo perseguibili (forse).
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