Magazine Libri

Laura Gipponi, il tesoro della mente

Creato il 21 ottobre 2013 da Tipitosti @cinziaficco1

Cosa significa essere tipi tosti oggi? E, soprattutto, come lo si diventa?  Laura Gipponi ha scritto un libro, I tesori della mente, AURAOFFICE EDIZIONI, http://www.iltesorodellamente.com/it/ in cui spiega come cambia il funzionamento della mente quando impariamo a gestire la nostra vita.

Qui non vi proporrò le pagine del suo testo, ma una lettera che mi ha mandato e che racconta una parte della sua vita.

Laura Gipponi, il tesoro della mente
La mia vita

Mi chiamo Laura Gipponi, sono nata a Milano, ho 50 anni e due figlie di 29 e 22 anni, nate dal matrimonio con il mio primo marito. Attualmente vivo e lavoro in provincia di  Cremona. Ho vissuto a Milano fino a 20 anni, dove ho frequentato tutto le scuole fino  al diploma di Ragioniere Programmatore, conseguito nel 1982.

A 21 anni mi sono sposata e trasferita in provincia di Cremona, dove per qualche anno  ho lavorato come impiegata presso un’officina meccanica, poi nel 1988 ho lasciato  questo impiego per costituire un’impresa familiare con mio marito. L’attività di questa  azienda era di carpenteria metallica e le mie mansioni erano, oltre che contabili e amministrative, anche di programmazione computerizzata delle macchine utensili,  di manodopera in officina quando era necessario. Ero addetta anche alle macchine per lavorazione della lamiera, saldatura. Insomma, facevo quasi tutto.

Questa attività è andata avanti per tredici anni. Purtroppo i rapporti con l’ex marito non erano rosei. A livello personale non andavamo d’accordo, i litigi erano frequenti, la vita era diventata pesante, non ci si sopportava più e anche le figlie non vivevano in un ambiente sereno. Ovviamente questa situazione si ripercuoteva anche sul lavoro. Arrivai a un punto di non ritorno e decisi di separarmi. Certo, era impensabile lavorare insieme da separati.

Per separarmi dovevo diventare autonoma. Mi inventai un lavoro. Creai quella che  da 13 anni è la mia attività principale. Mi occupo di disbrigo pratiche burocratiche. Sono professionista intermediario qualificato tra le imprese, gli studi, i cittadini e la pubblica amministrazione.

E’ stato molto difficile all’inizio, perché sono partita  da “sottozero”, senza un cliente, con tutti contro che non mi sostenevano affatto, dicendomi che non ce l’avrei fatta.

Con tanta determinazione e la necessità di diventare autonoma per separarmi, riuscii a raggiungere il mio obiettivo e a realizzare quello che volevo.

Dopo un paio d’anni mi separai, portando con me le mie figlie che intanto crescevano. Subito dopo si ammalò la mia mamma, che dopo un lungo periodo di sofferenza, tra ospedali e cliniche, purtroppo morì a soli 69 anni. Anche questa fu una dura prova da superare e dovetti raccogliere tutte le mie forze ed accettare.

Restai ancora per un po’ di tempo sola con le mie ragazze. La strada era sempre in salita, perché dover mandare avanti il lavoro, la casa e crescere due figlie non era facile. Dopo qualche tempo conobbi un uomo con il quale dopo circa un anno andai   a convivere e che attualmente è mio marito. Ora collaboriamo a livello professionale. Ha aderito ai miei progetti, condividiamo tutto e io, sempre iperattiva ho cercato di  ampliare il più possibile le attività lavorative.

La mia principale soddisfazione è poter far lavorare diverse persone con me. Adesso ho un bel team, siamo uniti. E ogni giorno mi dico: E’ stata dura, ma ce l’ho fatta. Per questo oggi mi sforzo di sentirmi bene in ogni  istante, in ogni luogo e con chiunque. In questo molto mi aiutano i miei studi, quelli che ho deciso di intraprendere alcuni anni fa. Mi occupo infatti di scienza della mente, fisica quantistica, pensiero positivo, energia mentale. Partecipo a seminari di settore e scrivo relazioni, testi sulla filosofia di vita che ho adottato.

Diventare tosti si può

Siamo noi che possiamo cambiare il modo con cui affrontiamo le difficoltà. Sentirci meglio dipende solo da noi. Siamo noi che ci costruiamo il nostro futuro. Diventare tosti si può. E’ importante riuscire a ritagliarsi i propri spazi, crearsi le proprie oasi per fermarsi a riflettere.

Laura Gipponi, il tesoro della mente

Ma cosa significa per me essere tosti? Non solo dire “penso positivo”, “vedo il bicchiere mezzo pieno”, significa far entrare concretamente nella mia vita questi atteggiamenti e queste modalità di vedere ed interpretare le cose.  Essere tosti significa porsi degli obiettivi, darsi una meta, una direzione e sapere cosa è importante nella vita. Significa guardare le cose che accadono a noi e agli altri con lo spirito di chi di chi non si scoraggia, ma vuole vedere e vede il lato propositivo delle situazioni. Anche nell’episodio sfortunato c’è sempre qualcosa per la quale valga la pena di vivere quella situazione:  Dio, l’Energia Universale, la Mente Suprema – chiamiamola come preferiamo – ci offrono sempre possibilità che ci possono far bene. Nulla accade per caso e nulla accade se non siamo in grado di gestirlo o di portarne il peso. Entrare in quest’ottica significa essere tosti! E vivere di conseguenza!

Pensare in grande, in positivo, accorgersi delle piccole cose belle che ci accadono intorno ogni giorno e ringraziare per queste, apprezzare e sorridere alla vita, non sono solo delle belle parole, sono atteggiamenti concreti semplici e immediati – se ci si crede – che aiutano ad affrontare le situazioni della vita. Tutte le situazioni.

Il pensiero positivo, se inteso in questo senso,  incide in modo concreto sulla vita. Se spiegato in modo semplice e affrontato a piccoli passi, permette di modificare la prospettiva con cui si guardano le cose, e spesso aiuta anche a cambiare le cose. Perché se cambiamo il punto di vista, cambiano anche i giudizi che abbiamo, le impressioni e le emozioni che le cose suscitano in noi. E cambiamo noi.

Si deve partire dalle piccole cose di tutti i giorni. Ognuno può trovare il suo  Tesoro Della Mente, la sua modalità per affrontare la vita con il sorriso. Alcuni semplici esercizi aiutano a mettere in pratica queste parole.

 Questo non significa che tutto nella vita sia solo rose e fiori, che tutto potrebbe diventare solo felicità. La vita riserva problemi, situazioni difficili, che come tali vanno affrontati. I dolori restano tali, i lutti li dobbiamo, comunque, affrontare e superare. Ma da questi momenti più oscuri si può davvero trarre l’energia e la forza per ripartire.

Non veniamo mai lasciati soli, l’energia universale non può permettere che la nostra forza venga meno. La Mente Suprema, se ci crediamo e le chiediamo aiuto, ci dà la forza per andare avanti. Non è nulla di soprannaturale o spirituale, è energia positiva che ognuno ha comunque sempre in sé.  Sembra che questa energia ogni tanto scompaia. E, invece, è cambiato il modo di guardarsi dentro e fuori.

E’ cambiata la prospettiva ed è subentrata la volontà di essere vincente, di non lasciarsi sopraffare dalle situazioni, di non arrendersi, di non “farsi mettere i piedi in testa” dalle situazioni. È fondamentale decidere di essere i protagonisti della propria vita, delle proprie scelte, delle proprie decisioni e dei propri sogni. Essere coloro che tengono il timone della propria vita. Impariamo a non lasciarci guidare dalle onde.

Il caso di Miriam

Qualche anno fa conobbi Miriam, una donna di qualche anno più grande di me. Il nostro incontro avvenne grazie alle nostre figlie che frequentavano la stessa scuola, quindi tra una riunione e l’altra, durante le attese fuori dalla scuola, iniziammo a parlare del più e del meno fino a diventare amiche.  Miriam è sempre stata una donna molto semplice, dolce, educata e intelligente. Giorno dopo giorno mi raccontò la sua vita: ultima di 7 figli, unica femmina di una famiglia di agricoltori stile patriarcale, ha dovuto crescere senza aver la possibilità di studiare e di avere dei propri obiettivi, ma rivestendo il ruolo di donna di casa dove  tutte le mansioni ricadevano su di lei.

Fu così che prima dei vent’anni conobbe un ragazzo e quando la madre morì Miriam  si sposò per poter uscire da quella casa che la soffocava. Purtroppo anche con il matrimonio le cose andarono diversamente dalle sue aspettative perché presto si trovò a vivere in una casa con il  marito e con  i suoceri e altri due parenti anziani che a turno avevano bisogno di assistenza. Mai una parola buona, mai un per favore, un grazie…..era tutto dovuto! Nel frattempo passavano gli anni, nasceva una figlia e Miriam diventava sempre più remissiva e incapace di reagire; si era convinta di essere una nullità e che più di questa vita di sacrifici non poteva pretendere. Il marito poi a lasciava spesso da sola andando in trasferta per lavoro per lunghi periodi e togliendosi ogni tipo di soddisfazione. Una vita pesante in cui il marito la tradiva e non si preoccupava nemmeno che lei potesse scoprirlo. Col passar del tempo Miriam era diventata talmente negativa e pessimista che, oltre alla sofferenza manifesta, avevano preso il sopravvento su di lei una serie di malattie e malesseri. Insomma la Miriam obbligata ad essere forte per accudire tutta la famiglia e ad occuparsi di tutto, era diventata tanto fragile che stava correndo il rischio di rimetterci la vita.  Venuta a conoscenza di tutte queste sue vicissitudini, iniziai a parlare con lei in maniera più incisiva, cercando di trasmetterle quella forza e quel coraggio che le sarebbero serviti per dare una svolta alla sua vita. Non fu un lavoro semplice perché il suo amore per se stesa era compromesso.

Cercai, standole vicina, di infonderle ogni giorno una dose di fiducia in se stessa, la convinsi a imparare a volersi bene perché solo in questo modo avrebbe trovato la forza di vedere la realtà con altri occhi e di imparare a farsi rispettare. Fu un lavoro lungo, ma con costanza e determinazione riuscii ad aiutarla. Ogni mattina la chiamavo e le prime parole che le dicevo erano di incoraggiamento per la giornata che aveva davanti;  le avevo regalato una piccola agenda diario, sulla quale per ogni giorno del calendario avevo scritto una frase positiva, ideata appositamente per  lei, per poterle dare la carica quotidiana. All’inizio fu difficile perché la negatività che aveva dentro Miriam era troppo radicata, ma insistendo sempre di più, con il tempo vidi che cominciava a cambiare qualcosa. Le suggerivo di sforzarsi di usare molto l’immaginazione e di imparare a visualizzare nella mente le cose e le situazioni cosi come avrebbe voluto vederle realizzate.Finalmente giorno dopo giorno iniziai a vedere i cambiamenti e fu una grande soddisfazione quando da persona remissiva che era, constatai  che stava imparando a tirare fuori la grinta e reagire di fronte ai comportamenti scorretti e cattivi nei suoi confronti.

Laura Gipponi, il tesoro della mente
Finalmente aveva trovato il coraggio di dire di no, di reagire, di far vedere agli altri che lei esisteva, che non era meno di loro e che anche la sua vita aveva un grande valore! Lei che non ne era mai stata capace! Da quando finalmente aveva preso una posizione determinata e sicura con gli altri, questi ultimi avevano iniziato a rispettarla, a considerarla, a chiederle scusa per i loro comportamenti sbagliati tenuti in passato, a chiederle per favore ogni qual volta avevano bisogno di lei.

Oggi Miriam è un’altra persona; finalmente ha iniziato a vivere, a dedicarsi alle cose che le piacciono,  e, soprattutto è guarita da quelle malattie che la stavano distruggendo. Anche il rapporto con il marito è cambiato. Oggi sono entrambi in pensione, la figlia si è sposata e sono diventati nonni. Finalmente insieme nel modo giusto hanno iniziato una nuova vita. Viaggiano, si tolgono parecchie soddisfazioni e hanno trovato la serenità.

                                                                                                                      Laura Gipponi


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :