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Laureato a 28 anni? Per il viceministro Martone sei uno sfigato

Creato il 25 gennaio 2012 da Renzo Zambello

Laureato a 28 anni? Per il viceministro Martone sei uno sfigatoIl fatto: il viceministro al Lavoro e alle Politiche sociali, il 37enne rampante Michel Martone, durante la sua prima uscita pubblica in occasione del convegno sull’apprendistato organizzato dalla Regione Lazio, ha rilasciato una dichiarazione infelice.

“Dobbiamo iniziare a dare nuovi messaggi culturali: dobbiamo dire ai nostri giovani che se non sei ancora laureato a 28 anni sei uno sfigato, se decidi di fare un istituto professionale sei bravo e che essere secchioni è bello, perchè vuol dire che almeno hai fatto qualcosa” – ha dichiarato Martone.

Le reazioni non si fanno attendere: ovunque su internet si sprecano commenti di varia natura. C’è chi si dichiara concorde: “Il viceministro ha ragione, Italia paese di bamboccioni”; chi decide di spulciare nel passato di Martone alla ricerca di eventuali scheletri nell’armadio (è questo il caso dell’Espresso, che con grande perizia ricostruisce la storia delle raccomandazioni – vere o presunte – di cui il viceministro pare essersi servito per la sua rapida ascesa); chi si sfoga sul blogdi Martone; chi infine difende il nutrito popolo degli studenti fuori corso, colpito duramente dalla cattiva leglisazione italiana, che di certo non offre incentivi o reali agevolazioni ai giovani che oggi decidono di intraprendere la faticosa (e spesse volte, ahimé, infruttuosa) strada dello studio universitario.

Di seguito qualche commento diffuso su Twitter,piccola emblematica selezione, dacché sul popolare social network i commenti con argomento Martone, sfigato e simili sono già trend topic del giorno :

DodoFantuzzi Francesco Fantuzzi

da: http://www.agoravox.it  
 

Commento del Dott. Zambello

 

Che tristezza. Ancora un Amministratore che pensa di risolvere  i problemi sociali, anche gravi,  etichettando  i bravi ed i meno bravi servendosi addirittura di un aggettivo   fortemente svalutante. E’ evidente che ciò  manifesta un divario tra la società reale e quella politica. Leggo che il  Viceministro ha avuto  delle “fortune” nella sua vita. Non lo so, forse, non lo conosco ma, so di certo che non le sono servite a molto: vive in un mondo parallelo.  Credo sia inutile spiegare al Viceministro che il problema in Italia non è il ritardo a laurearsi di alcuni  studenti ma il modo “borbonico” con cui si premiano  e si assumono le persone.  La difficoltà che hanno, giovani laureati anche  con 110 e magari  specializzati ad inserirsi nel mondo lavorativo, mentre altri, con molto meno  siedono in Parlamento o in Regione.  Non faccio il politico, a me interessa solo l’aspetto psicologico di questa affermazione che è falsa. Ognuno di noi ha i propri tempi e la società lo deve riconoscere, premiare, utilizzare per quello che è, non secondo stereotipi.  Ho avuto la  fortuna di avere come professore di Anatomia Patologica il Professore Mosca. Grande Anatomopatologo ed Insegnante.  Lui ci diceva sempre:  ragazzi a me non interessa cosa avete preso prima di me, né quanti anni avete, a me interessa che voi sappiate l’Anatomia Patologica. Grande. Aggiungeva, io ci ho messo undici anni a laurearmi. Mi creda Ministro,  non era uno “sfigato”. Il compito di chi ha delle responsabilità, amministrative o educative,   non è mai quello di bollare e condannare o tanto meno offendere ma, di aiutare, incitare e  vivificare ogni parte positiva e fare il possibile perché ognuno abbia secondo le proprie possibilità.


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