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Lauria, rendiconto 2012, Lamboglia (Lauria libera): “Giunta incapace, ecco la nostra contro-manovra”

Creato il 30 aprile 2013 da Ecodibasilicata

«Per l’ennesima volta ci troviamo di fronte a un provvedimento economico-finanziario che non offre all’Ente alcun margine di manovra e che dimostra l’incapacità dell’Amministrazione Mitidieri di gestire questioni che vanno al di là dell’ordinario». Così Angelo Lamboglia, capogruppo Lauria Libera, motiva in Consiglio comunale il no della maggiore forza di opposizione sul Rendiconto della Gestione dell’Esercizio finanziario 2012, approvato nella seduta di lunedì scorso. Nel suo intervento, il capogruppo non si limita a respingere il documento della Giunta Mitidieri ma delinea quello che sarebbe potuto essere un vero e proprio provvedimento alternativo di gestione economico-finanziario. «Nel Rendiconto 2012 abbiamo ancora un continuo aumento di imposte e non è sufficiente giustificarsi sempre con la riduzione dei trasferimenti da parte del governo. Ciò sta a significare, invece, l’incapacità dell’Amministrazione di recuperare risorse. Senza dimenticare di sottolineare come il disastro di Carpineto abbia messo a dura prova i conti dell’Ente (visto che la discarica all’anno fruttava più di 400mila euro all’anno), su tanti temi si sarebbe potuto agire diversamente, aumentando gli introiti o risparmiando sulle spese: in sostanza, agendo sulle varie voci, si sarebbe potuto arrivare a recuperare circa 500mila euro, se non di più, a fronte dei tagli pari a 827mila euro. Ciò avrebbe consentito un alleggerimento della pressione fiscale.
Ad esempio – spiega Lamboglia – se ci fosse stato il raggiungimento della raccolta differenziata come da Capitolato d’appalto, ovvero il 55%, avremmo abbattuto della metà il costo di conferimento che ad oggi è circa 700mila euro. Inoltre, siamo ancora in attesa dell’avvio dell’azione legale contro la ditta cui è affidato il servizio per il mancato rispetto del Capitolato e questo vale un introito di almeno 200mila euro. Sempre sul tema rifiuti c’è la questione del conferimento dell’umido, del cui costo (30mila euro) il Comune si è fatto carico indebitamente, che stiamo provvedendo a segnalare alla Corte dei Conti. Anche sulla discarica, se l’Ente si fosse attenuto con azione concrete a quanto stabilisce l’art.247 del D.lgs 152/2006, non sarebbe stato costretto a fermare l’impianto di depurazione e dunque non avremmo perso 90mila euro. In merito alla viabilità, si sarebbe potuto recuperare almeno 30mila euro sui lavori (consegnati in stato pietoso) sulla strada della Melara, attraverso l’accertamento delle responsabilità. Inoltre, per quanto riguarda l’area industriale di Galdo, nonostante la crisi ci sarebbero imprenditori che vorrebbero installarsi ma siamo ancora in attesa di una regolamentazione dei lotti: eppure gli oneri di urbanizzazione a favore del Comune nel caso di insediamento produttivo sarebbero abbastanza consistenti. Lo stallo dell’Amministrazione investe anche altre questioni che potrebbero dare fiato alla situazione economico-finanziaria dell’Ente. Come l’iter di approvazione del Regolamento urbanistico, che consentirebbe l’acquisto di aree per poter costruire senza ricorrere al criterio degli accorpamenti, come è attualmente garantito dalla proroga prevista dalla legge 23/99. O come la riorganizzazione della macchina comunale, che potrebbe comportare maggiore efficienza nell’erogazione dei servizi a cittadini, famiglie, imprese. A tal proposito, ci sarebbe bisogno di maggiori controlli sui servizi erogati. Infine, il capitolo energia: a nostro parere – conclude Lamboglia – se ci si fosse mossi in modo diverso, avremmo avuto spiragli di opportunità, a livello di margini di azione sul contratto dell’energia, ad oggi preclusi».

angelo lamboglia


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