Questa mattina osservo il popolo dei lavoratori metropolitani da una lavanderia a gettoni.
Badate bene, non dalla sala d'attesa, in aspettativa del mio carico di bucato fresco, ma direttamente dall'interno di una lavatrice, o almeno la sensazione è quella.
Credo di aver subito un ammollo di 6 ore in cui non mi è stato proprio possibile dormire, e ora... Centrifuga!
Così mi è già toccato fare colazione con il mio miglior antidolorifico.
Merito di questo meraviglioso stato d'animo da lavaggio energico,quello riservato ai tappeti, i 3 giorni di "ferie" sotto l'acqua.
Siamo stati così fortunati da trovare in 4 giorni ben 2/3 ore di asciutto. Questa pioggia battente nelle ossa non deve avermi fatto crescere neanche un po', al contrario di quello che mi dice Nicola paragonandomi alla sua piantina, ma in compenso mi ha completamente bloccato.
Adoro l'emicranea da male alla cervicale, quando non capisci dove inizia uno e finisce l'altro.
Ma in ufficio c' è veramente troppo da fare, così dopo un pianto iniziale, per dolore e stanchezza, eccomi qui, fresca come una rosa. O almeno, più realisticamente un po' sdrucita, ma in piedi.
Accanto a me in metropolitana omissis irrequietudine non ferma un secondo la gamba e avrà controllato l'orologio 40 volte. E ad ogni fermata che la divide dalla sua meta fa un rapido inventario di ció che ha nella borsa. Speriamo solo le manchi poco, per fortuna io sono quasi arrivata.