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Lavorare stanca

Creato il 03 ottobre 2010 da Lacocchi @laCocchi
Quando si inizia un lavoro nuovo, uno si fa mille domande: come sarà? Ce la farò? Quanto mi pagheranno? Che cosa mi faranno fare? Come saranno i miei colleghi? 
Nell'ultima domanda, si concentra un mondo intero.
Già lavorare stanca, se poi come colleghi hai delle persone antipatiche, maleducate, noiose e senza senso dell'umorismo, sai benissimo che ti aspettano delle lunghe, lunghissime giornate. Se lavori in un pub e hai un esimio scozzese baffettoso acido come collega, allora sai già che i tuoi turni saranno interminabili. E pieni d'astio.Voi tutti sapete che ora come ora lavoro al pub. Però mica come cameriera, eh no. Dopo la tragica esperienza del Trial shift, mi hanno assunta come baristaChe in ogni caso, dovessi far cadere del vino, lo faccio cadere addosso a me e non ad un gentile cliente. Ora, l'unico problema che riscontro non è nel dare i resti, o nel fare i cocktails. NO.
L'unico problema che riscontro è con quel rosso maledetto ( e i rossi di capelli mi perdonino) del mio collega barista, il Matt
Matt è brutto, per prima cosa. Brutto brutto. E non che gli altri colleghi siano dei fiori, ma lui oltretutto è antipatico. Ma le sante parole del nonno Riccardo "Belle o brutte si sposan tutte" valgono pure per il sesso maschile, a quanto pare. Si, perchè il Matt è pure fidanzato.E io vorrei conoscere la donna che si sorbisce sto brutto vedere inacidito tutti i giorni e tutte le sere. E pignolo com'è, me lo immagino pure che la domenica mattina si alza alle 7 per fare le pulizie di casa. E sveglia la santa donna con l'aspirapolvere in mano.Matt vuole fare il supergiovane, ma in realtà è supervecchio dentro. 35enne sull'orlo di una crisi di nervi, pagato £5.85 all'ora esattamente come me, fa questo lavoro da secoli. E si sente superfico perchè sa fare il Bloody Mary. Quando in realtà il succo di pomodoro condito è già pronto, e la vodka si misura con il misurino. Sai che roba.Matt vuole fare quello che ne sa. Il barista saccente trentacinquenne che istruisce la povera piccola italiana venticinquenne all'estero che è capitata a fare la barista per puro caso.Io lo vorrei vedere al bancone del bar di Gardaland, il Matt. A friggere patatine e parlare con mamme incazzate e bambini affamati. Sto scozzese.Tutti pensano che sia noioso. Ma lui si sente supersimpatico, e fa le battutone, del tipo: "Quando avevo la tua età..." e cazzata a piacere. Oppure fa finta di passarmi i bicchieri, e poi non me li passa. Un vero burlone, insomma.I nostri dialoghi sono tutto un: "Costanza prendi i bicchieri"; "Costanza ti faccio vedere come si servono le pork pie" (come se ci volesse la scienza infusa per servire delle tortine su di un piatto); "Costanza, guarda che c'è gente che aspetta" e lui è li che non fa un bel niente, o chiede alle fighe "How is life treating you today?" ovvero "Come ti sta trattando la vita oggi?", per fare il broccolone.E io vorrei fargli capire che le fighe preferirebbero essere servite da me, che dico solo "Ciao come stai cosa vuoi da bere?" e non broccolo di certo.Da me o dall'altro barista, che è decisamente un bel vedere. Un bel vedere con un palo nel sedere da quant'è statico. Ma resta sempre un bel vedere.Tornando alla straordinaria relazione Matt- LaCocchi, io penso che mi odi. Mi guarda con una faccia che dice: "Io ti voglio uccidere, incapace." E io lo guardo con una faccia come per dire "Io ti vorrei affogare nel lavandino con la soda a spruzzo e il ghiaccio. E pure una pork pie in bocca."
Il Matt mi si arrabbia se gli chiedo le cose. Se non trovo una cosa mi guarda con la faccia di cui sopra, me la prende con aria saccente e poi SBUFFA. E sbuffa.  Acido com'è, mi fa fare anche le brutte figure con i clienti. Del tipo sono li che ascolto cosa mi dice il cliente di turno e lui arriva, spavaldo e fiero con il suo capello rosso e la sua barbetta rossa, e dice: "Cosa vuole bere Sir?" Ieri sera il top è stato quando mi ha ricordato il numero del tavolo di due tizi. "Dai, è il numero 219", SBUFFANDO e girando le pallette degli occhietti all'insù. Anche il tipo del suddetto tavolo l'ha guardato stranito, il Matt.Io lo guardavo, e lo vedevo già nel lavandino, morto, con la soda che gli usciva dal naso e la pork pie in bocca.In tutto ciò, quello che mi da molto, molto fastidio, è il fatto che mi tocca dividere con lui le mance che prendo. E sottolineo che io prendoPerchè non è mica che le lasciano a lui, che è acido. Le lasciano a ME. Ieri sera ho fatto almeno un 40 pounds sorridendo in giro e parlando di Verona e dell'Italia e intrattenendo i clienti. E tutti che mi sorridono, e che gentile che sei, e che bello che sei Italiana, e che divertente che sei. E giù mance. Mentre lui mi guarda inacidito e cerca di farmi fare la figura di quella che è incapace. Cafone che non è altro. Ed ora un componimento in versi per Matt, ideato ieri sera nell'insonnia. S'intitola "Stai attento Matt", e recita così:
"Ah, pel di carota, Stai attento:presto o tardi, nel lavandino, con la soda e la torta in bocca,ti ci metto.Ci scommetto."

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