di Maria Pia Caporuscio. Il vangelo della Banca Mondiale sta tutto in due parole “isolamento tecnocratico” ossia le decisioni debbono essere separate dall’ambito politico. La gente crede di incidere sulla realtà invece le decisioni sono prese all’esterno e al di sopra della democrazia formale, ossia da questa invisibile “democrazia virtuale”. Gli speculatori finanziari hanno creato questo Senato virtuale che limita le decisioni di un paese, operando attraverso i mercati finanziari. Ad esempio se un paese decidesse di stimolare la propria economia o migliorare il sociale, il governo virtuale può decidere di spostare immediatamente una enorme quantità di denaro, fuori da quel paese mettendolo in ginocchio. In sostanza questo governo virtuale e la liberalizzazione finanziaria disciplinano i governi in modo che questi non possano fare nulla o quasi, rimettendo le decisioni a quello che viene chiamato “mercato”. Minimizzare lo Stato riducendone lo spazio pubblico favorisce le decisioni del “mercato” (che sarebbe giusto chiamare col vero nome di “concentrazione di capitali”) che in questo meccanismo si rendono molto utili per sottomettere, tacitare e controllare la gente. Trasferendo il potere nelle mani del capitale e dei suoi amministratori non necessitano più i regimi militari ma solo democrazie formali. L’accordo multilaterale sugli investimenti (AMI) rende impossibile alla comunità, ai gruppi sociali, al pubblico in generale, qualsiasi tipo di condizionamento sulle decisioni dei padroni del capitale, proibendo ai governi nazionali qualsiasi tipo di restrizione al flusso dei capitali internazionali o agli investimenti. In sintesi gli investitori possono fare tutto ciò che vogliono senza interferenze. Ma non basta, questi invisibili intendono stabilire anche un nuovo tribunale internazionale, a cui imprese e investitori potranno rivolgersi qualora un governo pensi di porre condizioni al libero movimento di capitali, tanto che si potrebbe arrivare al punto di forzare un governo, ad accettare l’eliminazione di norme che regolano i rapporti di lavoro o norme ambientali, o per modificare programmi di sviluppo nazionali che limitino il libero flusso dei capitali (come sta avvenendo). Tutto questo porterà ad un cambio delle condizioni di vita della popolazione paragonabili a quelle che si riscontrano nei paesi del terzo mondo. La cosa terribile è che questo avviene nel silenzio generale, fuori del dibattito pubblico, in quanto se la gente sapesse cosa stanno disegnando per loro i ricchi e potenti, si ribellerebbe a questi accordi che amplificano gli abusi degli investitori e la cancellazione dei propri diritti. Negli Stati Uniti ma anche in Messico e Canada è molto presente la dissidenza e si sta sviluppando un crescente movimento opposto al potere del capitale globale. La gente ha la percezione che la stanno imbrogliando. Ma questa opposizione è localizzata, non si manifesta a livello nazionale e non assume un carattere unitario, la gente ignora quel che succede dall’altra parte della propria città. Queste divisioni fanno parte delle dinamiche: isolare la gente! Questa meschinità viene perpetrata in tutti i modi dai governi formali, persino inculcando la paura, lasciandoli gasare e manganellare dalle forze dell’ordine durante le manifestazioni di civile protesta. Una repressione di Stato che costringe la gente a chiudersi in sé stessa e ad avere paura ad esprimersi, temendo che non adeguandosi a queste restrizioni potrebbero non trovare lavoro o perdere quello che posseggono, anche se sottopagato e precario. Sarebbe necessario un movimento dei lavoratori, visto che storicamente in passato il movimento dei lavoratori è stato, se non la principale forza della democratizzazione, quello che permetteva alla gente di partecipare alla vita pubblica. Il movimento dei lavoratori ha offerto un polo di organizzazione ed educazione per la politica indipendente e per la mobilitazione sociale. Solo con una rinascita di questo movimento si riuscirebbe a spaventare questi potenti: lavoratori di tutto il mondo unitevi!
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di Maria Pia Caporuscio. Il vangelo della Banca Mondiale sta tutto in due parole “isolamento tecnocratico” ossia le decisioni debbono essere separate dall’ambito politico. La gente crede di incidere sulla realtà invece le decisioni sono prese all’esterno e al di sopra della democrazia formale, ossia da questa invisibile “democrazia virtuale”. Gli speculatori finanziari hanno creato questo Senato virtuale che limita le decisioni di un paese, operando attraverso i mercati finanziari. Ad esempio se un paese decidesse di stimolare la propria economia o migliorare il sociale, il governo virtuale può decidere di spostare immediatamente una enorme quantità di denaro, fuori da quel paese mettendolo in ginocchio. In sostanza questo governo virtuale e la liberalizzazione finanziaria disciplinano i governi in modo che questi non possano fare nulla o quasi, rimettendo le decisioni a quello che viene chiamato “mercato”. Minimizzare lo Stato riducendone lo spazio pubblico favorisce le decisioni del “mercato” (che sarebbe giusto chiamare col vero nome di “concentrazione di capitali”) che in questo meccanismo si rendono molto utili per sottomettere, tacitare e controllare la gente. Trasferendo il potere nelle mani del capitale e dei suoi amministratori non necessitano più i regimi militari ma solo democrazie formali. L’accordo multilaterale sugli investimenti (AMI) rende impossibile alla comunità, ai gruppi sociali, al pubblico in generale, qualsiasi tipo di condizionamento sulle decisioni dei padroni del capitale, proibendo ai governi nazionali qualsiasi tipo di restrizione al flusso dei capitali internazionali o agli investimenti. In sintesi gli investitori possono fare tutto ciò che vogliono senza interferenze. Ma non basta, questi invisibili intendono stabilire anche un nuovo tribunale internazionale, a cui imprese e investitori potranno rivolgersi qualora un governo pensi di porre condizioni al libero movimento di capitali, tanto che si potrebbe arrivare al punto di forzare un governo, ad accettare l’eliminazione di norme che regolano i rapporti di lavoro o norme ambientali, o per modificare programmi di sviluppo nazionali che limitino il libero flusso dei capitali (come sta avvenendo). Tutto questo porterà ad un cambio delle condizioni di vita della popolazione paragonabili a quelle che si riscontrano nei paesi del terzo mondo. La cosa terribile è che questo avviene nel silenzio generale, fuori del dibattito pubblico, in quanto se la gente sapesse cosa stanno disegnando per loro i ricchi e potenti, si ribellerebbe a questi accordi che amplificano gli abusi degli investitori e la cancellazione dei propri diritti. Negli Stati Uniti ma anche in Messico e Canada è molto presente la dissidenza e si sta sviluppando un crescente movimento opposto al potere del capitale globale. La gente ha la percezione che la stanno imbrogliando. Ma questa opposizione è localizzata, non si manifesta a livello nazionale e non assume un carattere unitario, la gente ignora quel che succede dall’altra parte della propria città. Queste divisioni fanno parte delle dinamiche: isolare la gente! Questa meschinità viene perpetrata in tutti i modi dai governi formali, persino inculcando la paura, lasciandoli gasare e manganellare dalle forze dell’ordine durante le manifestazioni di civile protesta. Una repressione di Stato che costringe la gente a chiudersi in sé stessa e ad avere paura ad esprimersi, temendo che non adeguandosi a queste restrizioni potrebbero non trovare lavoro o perdere quello che posseggono, anche se sottopagato e precario. Sarebbe necessario un movimento dei lavoratori, visto che storicamente in passato il movimento dei lavoratori è stato, se non la principale forza della democratizzazione, quello che permetteva alla gente di partecipare alla vita pubblica. Il movimento dei lavoratori ha offerto un polo di organizzazione ed educazione per la politica indipendente e per la mobilitazione sociale. Solo con una rinascita di questo movimento si riuscirebbe a spaventare questi potenti: lavoratori di tutto il mondo unitevi!
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