Lavoro a Maglia = Lavoro delle Nonne?

Da Mestieri

Pensate che il lavoro a maglia sia una prerogativa delle nonne e dello sferruzzo serale accanto al focolare, magari narrando favole e filastrocche ai nipotini? Oppure di un'arte praticata solo da donne?
Basta vagare in internet per accorgersi che si tratta di un pensiero antiquato, e di come questa antica arte è stata invece valorizzata, ripresa e reinterpretata da molti, anche da diversi designer.
Il 5 febbraio quindi ci doteremo anche noi di ferri e lana per sferruzzare in compagnia!
Sarà l'occasione per partecipare contestualmente ad un progetto nazionale sulla lavorazione a maglia che sarà presentato il 10 marzo 2012 al MIC: Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza.
Il progetto si chiama Knitting Relay, è nato il 15 giugno 2011 ed è curato da Mariapia Gambino, Lauraluna Ceccolini e Andrea Kotliarsky.
Il Knitting Relay non è altro che una staffetta del lavoro a maglia: 30 le persone coinvolte in 28 città italiane con l’obbiettivo di unire le creatività più disparate mediante un viaggio che attraversa tutta l'Italia da nord a sud. Diversi dialetti in un unico linguaggio: quello del saper fare.
Il risultato è un manufatto multiforme e multicolore che è andato sviluppandosi in tappe.
Come è nato il progetto e qual'è l'obiettivo?

" Nasce con l’intento di una piacevole condivisione tra persone che si esprimono "creando". Una nuova rete sociale, che passa da internet alle case e ai laboratori di menti e mani creative. Un nuovo modo di creare scambi, ampliare orizzonti, di “intrecciare” amicizie.

Knitting Relay racconta e si racconta. Attraverso il suo viaggio per lo stivale, parla di sé e delle persone coinvolte in questa avventura. Una staffetta del lavoro a maglia, che passa di mano in mano, di casa in casa, di città in città, di regione in regione, viaggiando per le vie di un Paese che ha festeggiato i suoi 150 anni dall’Unità.

Knitting Relay si unisce e unisce: unisce mani diverse, modi di creare diversi, modi di pensare diversi; “si unisce” tramite fili, lane, cotoni, cartapesta, stoffe e altro, per divenire unico.
I contatti avvengono per posta elettronica, ma la creazione passa per posta tradizionale, così com’è il lavoro a maglia: espressione di tradizione.
"

il risultato alla 1° TappaIl risultato alla 28° Tappa
Il viaggio di questa grande opera è in dirittura di arrivo, l'ultima tappa sarà a Faenza. Il progetto sarà presentato e ospitato dal Mic il 10 marzo e nell'occasione viene data la possibilità, a chi non ha partecipato attivamente alla varie tappe, di inviare ancora delle opere. I vari lavori saranno in un secondo momento slegati tra loro, venduti e il ricavato sarà destinato ad Emergency.
Per quanto ci riguarda quindi, durante il workshop da noi proposto il 5 febbraio, oltre alla realizzazione a maglia di un manufatto personale, sarà creata un'opera collettiva tra i partecipanti che sarà poi spedita al Mic: Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza per così dare il nostro appoggio e contributo a questo progetto che riteniamo notevole e in linea con il nostro progetto e obiettivi.


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