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Lavoro Agile, ecco il disegno di legge!

Creato il 29 gennaio 2016 da Propostalavoro @propostalavoro

68484c1d-cb71-47d7-8004-6a5d3f9baff6Ed ecco, finalmente, il disegno di legge sullo Smart Working, il Lavoro Agile!

(Il testo del ddl è a fondo pagina)

Il "Collegato Stabilità" sulle nuove forme di lavoro, dove si abbozza per altro anche il così detto Statuto dei Lavoratori Autonomi, presenta un disegno di legge anche per il lavoro agile, il già noto smart working. Ecco una sintesi di cosa il Governo ha previsto per questa nuova modalità di lavoro.

Il lavoro agile deve essere flessibile e produttivo. Da come è formulato lo schema di ddl, sembra che si possa instaurare un rapporto di lavoro (tramite un patto datore-dipendente) in modalità agile solo allo scopo di aumentare produttività, flessibilità e conciliazione di vita e lavoro. Un po' come dire che si può lavorare dove si vuole, purché lo si faccia meglio che dall'ufficio in azienda. Certamente un'innovazione di pensiero condivisibile.

Non solo a casa, né solo in azienda: nessuna postazione fissa, ma mezzi tecnologici. Queste le condizioni perché si possa parlare di lavoro agile. Non è "lavorare da casa", ma un lavoro "senza fissa postazione". Che non esclude periodi di presenza in azienda. Una buona notizia per la Pubblica Amministrazione: il testo di legge, se confermato, varrà anche per i suoi dipendenti.

Stessa sicurezza, stesso controllo. Il datore di lavoro deve assicurare allo smart worker le stesse condizioni di sicurezza e di buon funzionamento delle sue attrezzature, ma non può effettuare controlli a distanza più pervasivi di quelli stabiliti per i normali dipendenti – deve attenersi cioè all'art. 4 dello Statuto dei Lavoratori. Ad essere espressamente garantita è anche la protezione dei dati riservati del lavoratore. Visti gli aspetti essenziali del testo di legge, facciamo qualche considerazione.

Il lavoro agile è la risposta a tutte le nuove esigenze del lavoro? Come fa giustamente notare Emmanuele Massagli nel suo ultimo articolo, no, non basterà. La quarta rivoluzione industriale, l'ascesa della Gig-Economy e i macro cambiamenti globali (stanno impattando troppo forte sulle nostre economie. Quei 5 milioni di posti di lavoro che verranno persi in tutto il mondo non diventeranno lavoro agile da oggi a domani. È significativo che però il Governo abbia riconosciuto che il rapporto dipendente-datore come è sempre stato richieda ormai qualche correttivo, che non sia per forza al ribasso – anzi, si può dire che questo sia un correttivo al rialzo, richiedendo più produttività e un miglior equilibrio vita-lavoro al dipendente.

E il telelavoro? Quasi venti anni fa la legge “Bassanini ter” (l.191/1998) e il successivo regolamento attuativo (d.p.r. n. 70/1999) avevano disciplinato il telelavoro. Da ultimo, il telelavoro era stato regolamentato anche dal Ministero dello Sviluppo Economico con apposito decreto. Ma quindi, c'è stata un'evoluzione o stiamo parlando della stessa cosa? Nonostante la somiglianza, si parla di due cose diverse. Il telelavoro non è un patto, non prevede uno scambio di produttività con conciliazione vita lavoro e a differenza del lavoro agile (già oggi praticato "informalmente") non ha mai goduto di un vero successo. Perché infatti isolarsi dai colleghi e non vedere mai l'azienda non è un modo ottimale di lavorare. Già nel 2013, infatti, persino un'azienda ".com" come Yahoo aveva detto "no grazie" al telelavoro, considerandolo poco produttivo e poco incentivante.

Si aprono allora nuovi orizzonti al lavoro: come si retribuisce chi fa lavoro agile? Come calcolare i suoi risultati? Chi si occupa della sua salute e sicurezza nell'immediato – certamente il datore, ma a chi delegherà il compito, se il lavoratore si trova lontano dall'azienda? Tutte domande a cui si cercherà di dare una risposta – avevamo già azzardato alcune previsioni in questo articolo.

Per ora segnate questa data: 18 febbraio, Milano, terza giornata del lavoro agile.

Sperando in molte e promettenti novità, vi terremo aggiornati su ogni sviluppo.

Per approfondire:

  • Schema di Disegno di Legge recante le misure per la tutela del lavoro autonomo imprenditoriale e misure volte a favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato
  • Relazione Illustrativa

Simone Caroli


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