Ho notato varie cose.
Innanzitutto, la maggior parte della gente tira acqua al suo mulino. Non gliene può fregar di meno degli altri, cerca le offerte di lavoro, se qualcuno fa una domanda o chiede una mano non risponde.
Hanno paura che gli rubi le idee, che gli rubi il lavoro, che tristezza.
Mi è capitato di chiedere in un gruppo di insegnanti qualche consiglio su un test di ingresso. Abituata a discutere con colleghi e amici in maniera serena non mi sembrava una richiesta strana.
Una tipa mi ha risposto: Controlla il quadro comune europeo di riferimento.
MA VAChe, per i non addetti ai lavori, è come se un programmatore chiedesse un consiglio su come fare un sito (scusate, non sono esperta) e gli si rispondesse "accendi il pc".
E' come se questa gente in fondo provasse invidia. Pensasse che tu sì e lei no, tu sì e vuoi pure consigli. Ma come ti permetti?
Sarà che io non ho problemi a dare consigli, mandare materiale, confrontarmi, ecc.
Morirò povera, ma almeno avrò la coscienza pulita.
Il secondo punto che ho notato è che finchè è gratis si fidano tutti. Se poi, per la professionalità offerta, scrittura cv in inglese, consulenze, invio materiali autoprodotti, lezioni di lingua e quant'altro, si chiedono soldi, allora no, sei brutto e cattivo e ti approfitti degli altri.
Su un gruppo una ragazza chiedeva consigli per un lavoro, il gestore le ha detto che per consigli personalizzati e precisi lui forniva delle consulenze. La ragazza ha risposto che, mica per la persona eh, ma lei non si fidava di quelle cose.
Dieci minuti prima sì.
Aggratise si è più sinceri.
E invece vi dirò, spendere in formazione, in miglioramento è un investimento. Compratevi una cover figa in meno e fatevi scrivere un cv da una persona professionalizzata.
Però una cosa mi salta all'occhio.
Gente che cerca lavoro o che vorrebbe andare a lavorare all'estero, non ha le nozioni base della lingua ITALIANA.
Un' ignoranza sconfortante, un'ignoranza che forse si registrava prima della rivoluzione industriale, prima della diffusione della tv.
Dell'avvento delle scuole.
Del passaggio dal grugnito alla parola.
E non parlo del solito giochino che gli italiani non conoscono il congiuntivo, che poi è una storia vera, gli italiani non conoscono l'italiano.
Per carità nel parlato, o in un messaggio, o per fare una battuta, ben venga il prestito dal dialetto, il caro "scendo il cane" dei siciliani, ma la cosa fondamentale è conoscere la versione corretta.
A valledilacrime una frase tipica è "non ce la so", la dicono magistrati e contadini, ma l'importante è sapere che esiste una versione grammaticalmente corretta.
Perchè se è accettabile non avere un linguaggio forbito, se è accettabile il dubbio o il piccolo errore, perchè errare è umano, l'errore grossolano non lo è.
"Ce nè", "lo visto", "C'è l'ho ha consigliato", "l'ho diventerà", "non ho questo Ho quello", non sono accettabili.
E non invento.
Non è accettabile che non sappiate che qual non si apostrofa, che po' invece sì, che pensiate che "la quale" non si declini, certo che si declina, maschio, femmina, tanti maschi, tante femmine.
Nessuno è perfetto eh.
Io, prima di ogni lezione, prendo la mia bella grammatica e approfondisco, perchè l'italiano è una lingua traditrice. Ma non ho dubbi su come scrivere "c'è". Non potete avere questi dubbi se avete superato i 7 anni.
E' inaccettabile sostenere un colloquio per l'estero e non essere accettati per gli errori in italiano, è inaccettabile scrivere su un forum senza mettere un accento al posto giusto, lanciando H dall'alto e apostrofando random.
In un cv non è ammissibile nemmeno l'errore di battitura, fatelo rileggere da qualcuno, pagate un correttore bozze, andate a Lourdes, ma siate precisi da morire.
Mioddio vi prego, smettete di martoriare l'italiano, chiedete informazioni con i disegni, con la lingua dei segni, trovate un modo espressivo che non bruci la retina di chi conosce la grammatica.
Andate all'estero e spargete la lingua di Dante.
Dante quello toscano, no il paninaro sotto casa vostra.
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