Magazine Diario personale

Lawless (recensione)

Da Bangorn @MarcoBangoSiena

Soggetto tratto dal libro “La Contea più Fradicia del Mondo”, scritto da un discendente dei protagonisti, il film è stato sceneggiato dal cantautore Nick Cave e ha persino partecipato al Festival di Cannes nel 2012. Per qualche motivo è passato in sordina, nonostante un cast conosciuto e l’ho recuperato casualmente venerdì notte, mentre cercavo di riprendere il sonno perduto.

Locandina

Locandina

Trama

Stati Uniti. Anni ’20. Grande Depressione e Proibizionismo sono le due grandi realtà dell’America di quei tempi. I fratelli Bondurant gestiscono il mercato nero dei distillati, nascondendosi dietro un caffè di quart’ordine sulle colline.
In città arriva un nuovo vice sceriffo però, sadico e deciso a mettere fine alle loro attività. Lo scontro è prevedibile, e porterà dure conseguenze.

The Evil One

The Evil One

Considerazioni

Come dicevo in apertura, il cast è formato da attori di un certo livello, tra cui spiccano l’eclettico Gary Oldman e la nuova star Jessica Chastain, e un Guy Pierce sempre più adatto a ruoli da antagonista. Shia LaBeouf si mantiene sulla sua media e Tom Hardy interpreta sempre lo stesso personaggio con un nome diverso. Insomma, Hardy riesce a fare un sorriso o ha una paresi come Kitano?

Ride solo con la macchina da presa spenta?

Ride solo con la macchina da presa spenta?

La storia non è particolarmente originale, anche se possono essere vicende realmente accadute. Okay, il nuovo incaricato che arriva in città e dà fastidio alla famiglia che ha le mani in pasta in affari illeciti è simile anche Peaky Blinders, ma sicuramente in quel caso la realizzazione è migliore, gli ingredienti mixati meglio.
Qui sa tutto di déjà vu, tanto che sapete già cos’accadrà al tal personaggio appena ve lo metteranno nella situazione giusta. Vi precostruiscono il dramma prima di vederlo, vi fanno intuire tutto subito. Insomma, il film è piuttosto maldestro in diversi punti, l’impegno degli attori è appena sufficiente.
Un peccato? Non lo so, però ora capisco perché si è fermato lì, senza diventare un fenomeno di film.

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