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Le 2 storie di Adamà /Un documentario di A.Gallone che merita attenzione e fa riflettere

Creato il 17 marzo 2012 da Marianna06

 

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Nel fine settimana Jambo Africa regala agli amici proposte ,in genere, leggere rispetto a quelle che sono le denunce un po' più forti che, invece,  vengono poste all'attenzione di chi legge nel corso della settimana.

E,oggi, grazie all'amico Pier Maria Mazzola, dalle pagine  di Nigrizia si estrapola un invito al cinema, che io personalmente definirei  piuttosto" non conforme".

"Non conforme" nel senso che si tratta di una storia vera ed egregiamente documentata, che ha poco di cinema e moltissimo di vita vissuta.

Si tratta, infatti,  di un documentario di  genere sociale, realizzato da quella "giramondo" che è Annamaria Gallone, esperta di mondialità e critica cinematografica, che certamente non ha bisogno di presentazione per coloro che da sempre hanno avuto modo di seguirla e la seguono tuttora sulle riviste italiane, lì dove c'è occasione di parlare di cinema. E, in particolare, di un certo cinema.

Cinema per la Vita. Cinema per la Pace. Cinema per quell'amore condiviso,che si chiama Solidarietà

Inoltre la Gallone è anche responsabile e organizzatrice ,da anni ,del Festival del Cinema d'Africa,d'Asia e d'America Latina, che si tiene periodicamente, a Milano,  e proprio in questi giorni.

"Le 2 storie di Adamà" è , infatti, ambientato in Africa.

Per la precisione in Burkina Faso, dove Adamà, orfano di madre,senza famiglia propria, non è altro che un piccolo schiavo, obbligato ai lavori forzati in una miniera di oro.

La giornata lavorativa di Adamà non conosce soste. Il ragazzo, più bambino che ragazzo per la verità, deve mantenere un ritmo di lavoro osssessivo e, se non lo rispetta, sono solo percosse violente per lui a colpi di bastone.

E il tutto per un risicato piatto unico di riso e fagioli al giorno.

Questo genere di lavoro, riservato agli schiavi del nostro tempo, non perdona ovviamente.

E così  Adamà vede spesso i suoi compagni di lavoro, giovani e meno giovani, lasciarci la vita in quell'inferno che è la miniera.

Ma il sogno di Adamà, che subisce queste condizioni di vita, è principalmente  raggranellare del denaro per poter poi frequentare la scuola, istruirsi e fare, più avanti nel tempo, un lavoro decente e meno pericoloso.

Grazie a circostanze "fortunose", che non sto a raccontare per non sciupare la piacevolezza del racconto, e dove la Gallone c'entra tantissimo, Adamà attualmente a San Vito dei Normanni, in provincia di Brindisi, ha trovato una sua  nuova famiglia.Cioé un papà e una mamma, che lo hanno accolto con simpatia ed affetto e lo amano come un figlio proprio.

Adamà ,allegro,disivolto,intelligente sopratutto, che sta studiando scienze della comunicazione all'università di Brindisi, ha anche una bella cerchia di amici con cui condivide tempo libero e impegni nel sociale.

Perché Adamà non ha dimenticato affatto  i tanti bambini e ragazzi meno fortunati di lui, che qui e/o in Africa  hanno bisogno di un" salvagente".

E lui il "salvagente" della solidarietà  s'ingegna a lanciarglielo. E lo fa con gioia.

Proprio come è stato fatto con lui a suo tempo.

 

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

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