Berlino è buia, da giorni. Non fredda, magari lo fosse. Quando è fredda, Berlino è bianca e luminosa. Il grigiore di questi giorni, invece, ti entra nella testa e come un tarlo, ti porta alla pazzia. Cioè, questo per dire yaaaaawn! ricominciare a bloggare dopo due settimane di vacanze a 20 gradi, credetemi, è dura. E infatti, avrei dovuto cominciare ieri, lo dice la scritta in alto “Scrittore Computazionale riprende dal 7 gennaio”.
Basta chiacchiere
Ok, ok. La finisco qua. Arriviamo al dunque. Una delle idee dietro Scrittore Computazionale è quella di combattere la convinzione secondo cui un blogger debba pubblicare un articolo ogni giorno. Mi sono imposto qui, e solo raramente la infrango, la regola di “una volta alla settimana”. Funziona così: mi pongo una domanda, a volte facile da rispondere, a volte di quelle cosmiche per cui una sola risposta al momento non c’è, sbircio la rete per una settimana e poi pubblico un articolo “studiato”. Due esempi lampanti sono: Che Scrittore Sei Se Non Hai un Blog? e Ma che Diavolo sono le Digital Humanities?, entrambi i post frutto di parecchio studio.
I primi mesi di blogging
sono stati un po’ un collaudo. In estate avevo messo appunto una nuova linea editoriale (blog più impersonale, incentrato su scrittura e chimica), pianificato la serie di post e puntualmente infranto i piani. Eppure i primi quattro mesi, fino a dicembre, sono stati positivi. Con l’exploit del decimo posto tra i blog letterari subito dopo i grandi – posto riperso subito a gennaio. Che poi, diciamolo, Scrittore Computazionale non è un blog letterario. Ma questa, come direbbe il torinese, è un’altra faccenda.
I prossimi sei mesi: le 21 domande
È tutto pianificato, o quasi, fino a luglio. Preciso preciso con sveglie su google calendar che mi ricordano i miei doveri di blogger e schemi e disegnini che stimolano la mia mente assopita. Il tutto nasce da 21 domande che ho annotato nei primi mesi di blogging e a cui proverò a dare risposta nei prossimi 6 mesi, magari un anno se me la prendo comoda.
Le 21 domande, a cui (non) saprò trovare risposta, sono queste qui:
- Gli scrittori devono davvero scrivere tutti i giorni?
- Bisogna scrivere solo ciò di cui si conosce?
- Quanto sono importanti le altre arti per il romanziere?
- Quanto influenza ha la chimica sulla mia scrittura?
- Quanto influenza ha il vivere all’estero sulla mia scrittura?
- Come si presenta e caratterizza un personaggio?
- Come si descrivono le emozioni di un personaggio?
- Come si raggiunge la consistenza psicologica di un personaggio?
- Come si crea “conflitto” in una storia?
- Come si scrive un incipit?
- Quali sono gli strumenti hi tech per lo scrittore?
- Qual è l’importanza della “scrittura di getto”?
- Quanto è importante lo studio e la ricerca per un blogger?
- Qanto è importante la pianificazione per un blogger?
- Si può imparare dal proprio blog?
- Il parere di un critico letterario professionista è più importante di quello di un lettore appassionato?
- Come sta cambiando la comunicazione nella scienza con i social network?
- I linguaggi di programmazione sono “letteratura”?
- Come si differenzia la creatività “scientifica” da quella “artistica”?
- C’è dell’arte (e cosa significa) nella ricerca scientifica?
- Esiste la “formula matematica” del romanzo?
Cosa ne pensi tu? Hai delle domande a cui possiamo provare a rispondere insieme? Io penso che per alcune ho già voglia di studiare e trovare informazioni, citazioni, dire la mia. Per altre, Oddio!, ma chi me la fa fare… Vabbè, il caffè qui è finito, è ancora buio e devo saltare sul treno della metropolitana. La chimica computazionale mi aspetta.
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