Il Bad boy italico al suo primo mondiale. L'occasione di dimostrare al mondo quale è il vero Super Mario.Attaccante possente, rapido e dotato di una facilità di calcio notevole, Mario è il terminale offensivo o il falso nueve che retrocede di qualche metro permettendo a centrocampisti e mezzepunte inserimenti importanti.Cosa deve fare l'Italia per lui e cosa deve fare lui per se stesso? Essenzialmente stare tranquillo, ricevere fiducia, coccole e qualche assist al bacio. Il resto verrà da sè.
Se poi, opinione pubblica e stampa evitassero di sbatterlo sempre in prima pagina ma ne proteggessero il fulgido talento, forse e dico forse il ragazzo (e con lui la Nazionale) ne gioverebbe: deve migliorare dal lato della tenuta mentale e nervosa, deve diventare più spietato sotto porta.Obiettivo dichiarato: battere il record di marcature in nazionale, appartenente a Gigi Riva (35).L'età e i numeri sono dalla sua. L'Italia ai Mondiali
Record
2 volte Campioni del mondo in maniera consecutiva (1934, 1938)*
Campioni del mondo al debutto in una fase finale, 1934**
L'Italia detiene il record del periodo di tempo più lungo tra una vittoria in finale e l'altra, 44 anni (1938-1982)
Vittorio Pozzo è l'unico commissario tecnico ad aver vinto due volte la Coppa del Mondo (1934, 1938)
Record di imbattibilità 517 minuti (1990)
Record di match senza subire goal, 5 (1990)***
Paolo Maldini è il calciatore ad aver giocato più minuti nelle fasi finali di un Mondiale, 2217 (1990-2002)
La bandiera - Il Tricolore
Labandiera italianaè ilTricoloreitaliano:verde,biancoerosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni, così definita dall'articolo 12 dellaCostituzione della Repubblica Italianadel 27 dicembre 1947.Come per l'intero processo risorgimentale, anche l'origine della bandiera italiana è da ricercarsi nella Rivoluzione francese: con la presa della Bastiglia, i rivoluzionari scelsero il blu, il bianco e il rosso come loro colori-simbolo (blu e rosso sono i colori di Parigi, il bianco centrale è il colore della famiglia reale dei Borbone, prima ben vista dal popolo), e quando poi, attraverso le campagne di Napoleone, la Rivoluzione "contagiò" l'Europa intera, anche in Italia arrivarono questi tre colori.Al tempo il popolo italiano non teneva molto in considerazione la bandiera: essa era solo il simbolo della dinastia regnante in quel momento, al massimo aveva una funzione militare, ma non era emblema del sentimento patriottico del popolo, al contrario di quanto avveniva per i francesi, e per questo non conosciamo bene le dinamiche precise che portarono alla sostituzione del blu col verde.Fu proprio in quegli anni che la bandiera assunse per gli italiani quel significato che ha ancora oggi: dopo la Restaurazione, infatti, chiunque venisse visto in giro con addosso coccarde o altri simboli tricolori era additato come un pericoloso rivoluzionario, così il bianco e il rosso divennero i simboli della rivoluzione intesa come sovranità per il popolo e libertà per la nazione.Il verde invece era il colore della speranza, della fiducia in un'Italia migliore. Inoltre era il colore delle uniformi della Guardia Civica milanese, ed essendo stato adottato dai miliziani italiani che combattevano al fianco di Napoleone, andò a rappresentare tutti coloro che hanno combattuto per la libertà dell'Italia. Inoltre per la Massoneriail verde era il colore della natura, quindi simboleggiava tanto i diritti naturali dell'uomo quanto il verde e florido paesaggio naturale italiano (questa interpretazione è tuttavia osteggiata da chi sostiene che la Massoneria, in quanto società segreta, non avesse abbastanza influenza sulla società per ispirare i colori nazionali).Questi divennero presto i simboli di una rivolta che animava e univa ormai tutta l'Italia: il Risorgimento. Ad essi si aggiunse l'azzurro, colore distintivo della famiglia Savoia, inserito nella bandiera del Regno d'Italia sul contorno dello stemma per evitare che la croce e il campo dello scudo si confondessero con il bianco e il rosso delle bande del vessillo; da allora è uno dei colori di riferimento e riconoscimento dell'Italia, ad esempio per le maglie sportive nazionali, pur non comparendo più nella bandiera della Repubblica Italiana. Dopo laSeconda guerra mondiale, come recita l'articolo 12 della Costituzione, il verde, il bianco e il rosso vennero disposti sulla bandiera italianaa tre bande verticali di eguali dimensioniispirandosi al modello della bandiera della Francia, per ribadire ancora una volta gli ideali di libertà, uguaglianza e fraternità.
Dati amministrativiNome completo Repubblica Italiana Nome ufficiale Repubblica Italiana Lingue ufficiali ItalianoCapitale Roma (2.654.215 ab. / 2013)
Politica
Forma di governo Repubblica ParlamentarePrimo Ministro Matteo RenziPresidente della Repubblica Giorgio Napolitano Ingresso nell'ONU 14 dicembre 1955 Ingresso nell'UE 25 marzo 1957 (membro fondatore)Superficie Totale 301340 km² (72º) Popolazione Totale 60.021.955 ab. (2013) (23º)Densità 198 ab./km² (39°)Tasso di crescita 0,38% (2012) EconomiaValuta Euro PIL (nominale) 2.014.078 milioni di $ (2012) (9º) PIL pro capite (nom.) 33115 $ (2012) (27º) PIL (PPA) 1.813.175 milioni di $ (2012) (10º)PIL pro capite (PPA) 29.812 $ (2012) (30º) ISU (2012) 0,881(25º)Inno nazionale - L'Inno di MameliLa mia ItaliaLa mia Italia è Torino. Nato, cresciuto e da sempre innamorato della mia città.La mia Italiasono le vacanze in Liguria da ragazzino, quelle in Puglia da adolescente, quelle in Sicilia da uomo.La mia Italia è un viaggio a due con il mio amico di sempre, Enzo, tra Firenze e Roma: una tenda canadese, due pentole, pochi soldi, le lunghe chiacchierate notturne e un caffè con la moka fatto su un fornelletto elettrico in Piazza dei Miracoli, a Pisa, all’alba.La mia Italiasono i dischi di De Gregori, Dalla e Fossati e la mia formazione musicale cantautorale nata e cresciuta grazie a mio zio.La mia Italia è il cinema di Nanni Moretti, le poesie di Eugenio Montale, le commedie di Edoardo De Filippo, i commenti pacati di Enzo Biagi, le risate di Massimo Troisi, fino ad arrivare al teatro civile di Paolini e alle telecronache di Rino Tommasi e Gianni Clerici.La mia Italia è una semifinale del campionato del mondo a Monaco di Baviera, prima derisi e poi vincenti, correndo per tutto l’International Broadcasting Center e urlando di gioia con il tricolore al collo in un silenzio irreale.La mia Italia è la Fucilata di Goodwood, quella di Saronni, il ciclista preferito dal nonno, al Mondiale 1982: era destino, quell’anno si vincevano tutti i Mondiali.La mia Italia è una bicicletta gialla, con la maglia gialla di Marco Pantani che strapazza tutti in salita, anno di grazia 1998. Il mio servizio civile accompagnato dalle sue vittorie.La mia Italia è di sinistra. Per formazione, per ideologia, per convinzione personale, perchè essere di sinistra vuol dire fare qualcosa per gli altri, per la comunità, per le persone.La mia Italia è lontana anni luce da quella in cui viviamo.Probabilmente La mia Italia è una penisola che non c’è.L'inno nazionale - Il canto degli italiani (Fratelli d'Italia, Canto Nazionale o Inno di Mameli)Fratelli d'Italia Fratelli d'Italia,l'Italia s'è desta, dell'elmo di Scipios'è cinta la testa. Dov'è la Vittoria? Le porga la chioma, che schiava di Roma Iddio la creò. Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte. Siam pronti alla morte, l'Italia chiamò. Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte. Siam pronti alla morte, l'Italia chiamò, sì!
Noi fummo da secoli calpesti, derisi, perché non siam popoli, perché siam divisi. Raccolgaci un'unicabandiera, una speme: di fonderci insieme già l'ora suonò.Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte. Siam pronti alla morte, l'Italia chiamò, sì!Uniamoci, uniamoci, l'unione e l'amore rivelano ai popoli le vie del Signore. Giuriamo far libero il suolo natio: uniti, per Dio, chi vincer ci può?Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte. Siam pronti alla morte, l'Italia chiamò, sì!
Dall'Alpe a Sicilia, Dovunque è Legnano; Ogn'uom di Ferruccio Ha il core e la mano; I bimbi d'ItaliaSi chiaman Balilla; Il suon d'ogni squilla I Vespri suonò.Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte. Siam pronti alla morte, l'Italia chiamò, sì!Son giunchi che piegano Le spade vendute;Già l'Aquila d'AustriaLe penne ha perdute.Il sangue d'ItaliaE il sangue PolaccoBevé col Cosacco,Ma il cor le bruciò.Stringiamoci a coorte, siam pronti alla morte. Siam pronti alla morte, l'Italia chiamò, sì!*record condiviso con il Brasile (1958, 1962)**record condiviso con l'Uruguay (1930)
***record condiviso con la Svizzera (2006-2010)
Nella scheda sul paese, la voce ISU è l'indice di sviluppo umano che si calcola attraverso una formula che tiene in considerazione, aspettativa di vita alla nascita, accesso alla conoscenza e reddito nazionale lordo.