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L'elenco delle 36 province che verranno soppresse dalla manovra. Tutte al di sotto dei 300.000 abitanti.
Ascoli Piceno: 214.068 (Pdl)
Asti: 221.687 (Pdl)
Belluno: 213.474 (Lega)
Benevento: 287.874 (Pd)
Biella: 185.768 (Lega)
Caltanissetta: 271.729 (Mpa)
Campobasso: 231.086 (Pdl)
Carbonia-Iglesias: 129.840 (Pd)
Crotone: 174.605 (Pdl)
Enna:172.485 (Pdl)
Fermo:177.914 (Pd)
Gorizia:142.407 (Pd)
Grosseto:228.157 (Pd)
Imperia:222.648 (Pdl)
Isernia:88.694 (Pdl)
La Spezia:223.516 (Pd)
Lodi:227.655 (Lega)
Massa Carrara: 203.901 (Pd)
Matera:203.726 (Pd)
Medio Campidano:102.409 (Pd)
Nuoro:160.677 (Pd)
Ogliastra:57.965 (Pd)
Olbia Tempio: 157.859 (Pdl)
Oristano: 166.244 (Pdl)
Pistoia: 293.061 (Pd)
Prato: 249.775 (Pd)
Rieti: 160.467 (Pd)
Rovigo: 247.884 (Pd)
Savona: 287.906 (Pdl)
Siena: 272.638 (Pd)
Sondrio: 183.169 (Lega)
Terni: 234.665 (Pd)
Trieste: 236.556 (Pd)
Verbano-Cusio-Ossola: 163.247 (Pdl)
Vercelli: 179.562 (Pdl)
Vibo Valentia: 166.560 (Pd)
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COMMENTI (1)
Inviato il 14 agosto a 01:27
E’ una vera farsa quella delle province da abolire, se non fosse drammatica la penallizzazione per tanti cittadini italiani considerati di serie B, una vera mortificazione. Veramente scandaloso cancellare solo alcune province, perchè si ridurrano solo ad una manciata quelle soppresse, da 110 a 100, dopo il necessario riaccorpamento, calpestando le realtà locali, le loro specificità ed i loro bisogni. E’ come eliminare materialmente alcune comunità del nostro paese, in barba al concetto di autonomie locali ed al federalismo, di cui ci si riempe la bocca soltanto a parole. Erano trent’otto in base al criterio dei 300.000 abitanti sbandierato fino a ieri, e chissà poi perché 300.000 e non 500.000 abitanti, se se ne volevano cancellare un bel numero, quasi la metà, od addirittura tutte quante, per ottenere un bel risparmio. Ma per poi sostituirle con che cosa, con altri enti, più o meno inutili!? Od accorparle con altre, che diventerebbero così ancor più pletoriche e spendaccione!? In Italia, patria del diritto, esso non esiste più, se con una manovra finanziaria, anziché aggredire l’evasione fiscale, le rendite parassitarie ed i tanti grandi patrimoni nati su di essa, si cancellano invece con un colpo di spugna, d’autorità, enti locali storici riconosciuti con leggi dello Stato!? Pertanto o si aboliscono tutte le province, 109 o 110, a seconda che Aosta sia considerata provincia o regione autonoma, o si conservano tutte, nessuna esclusa, per una questione di pari dignità tra i cittadini italiani. L’unica cosa legittima che il Governo potrebbe fare, sarebbe quella di ridurre l’apparato burocratico, maggiormente se le province sono piccole e non annullarle, chiedendo semmai l’autosufficienza finanziaria, in modo da ridurre i costi della politica. Fermo, per fare un esempio, ha appena due anni, ed ha solo duecento dipendenti, a malapena, soltanto uno per ogni mille abitanti, e funziona bene, con pochissima spesa, a fronte del servizio utile che rende, per cui perché dovrebbe essere abolita a favore di un’altra più grande, che in proporzione al numero di abitanti residenti, costa ai cittadini molto, ma molto di più, per svolgere le stesse funzioni che la provincia di Fermo assolve egregiamente, e tanto meglio di altre realtà provinciali più grandi!? O si aboliscono tutte, assegnando le funzioni relative a regioni e comuni, o si mantengono in base a criteri di funzionalità e spesa, unici parametri economici d’efficienza, più che per il numero di abitanti o di estensione. Se si controllasse invece i costi di ognuna, si scoprirebbe di sicuro che sono le più grandi a costare salate ai cittadini. E comunque per un’eventuale revisione, si deve seguire la via parlamentare di una legge costituzionale ordinaria, che discuta la distribuzione amministrativa dello Stato sul territorio, e non secondo alzate d’ingegno.