Magazine

Le 7 regole della felicità e altri buoni propositi

Creato il 01 gennaio 2016 da Strettalafoglia @strettafoglia

È vero, spesso l’Epifania i buoni propositi porta via. Forse perché sono troppi per le nostre forze, o magari perché sono troppo generici. Io però ci provo lo stesso, usando le parole di chi davvero mi può insegnare qualcosa di grande.

#1 Sentiti libera
Soprattutto nelle scelte quotidiane. Sì, ma in che modo? Tornano utili le indicazioni di Erich Fromm, psicoanalista tedesco autore di The heart of man: its genius for good and evil (in italiano Psicoanalisi dell’amore):

La libertà di scelta non è una facoltà formale astratta che o si “ha” o “non si ha”.
Supponiamo che due giocatori ugualmente bravi inizino una partita [di scacchi], ambedue hanno la stessa chance di vincere; in altre parole, ognuno ha la stessa libertà di vincere. Dopo, diciamo, cinque mosse, il quadro è già diverso. Ambedue possono ancora vincere, ma A, che ha fatto una mossa migliore, ha già una chance maggiore di vincere. Ha, per così dire, più libertà di vincere del suo avversario B. Eppure B è ancora libero di vincere. Dopo qualche altra mossa, A, che ha continuato a fare mosse corrette che non venivano efficacemente combattute da B, è quasi sicuro di vincere, ma soltanto quasi. B può ancora vincere. Dopo qualche altra mossa il gioco è deciso. B, sebbene sia un bravo giocatore, riconosce di non avere più la libertà di vincere; vede di aver ormai perduto prima di subire effettivamente lo scacco matto. Solo il povero giocatore che non può adeguatamente analizzare i fattori determinanti vive con l’illusione di poter ancora vincere dopo aver perduto la libertà di farlo; a causa di questa illusione deve andare avanti fino all’amara fine e subire il suo scacco matto.
Ciò che implica l’analogia del gioco degli scacchi è evidente. La libertà non è un attributo costante che “abbiamo” o “non abbiamo”. In realtà, non esiste nulla di simile alla libertà tranne come parola e come concetto astratto.C’è soltanto una realtà: l’atto di liberarci nel processo di operare delle scelte.

#2 Non provare rancore
Rancore deriva dal verbo latino rancere, letteralmente ‘essere rancido’. È un sentimento di rivalsa che nasce da una frustrazione e si protrae nel tempo. Parlando nel linguaggio di Inside Out, porta al comando Rabbia e Disgusto escludendo gli altri “omini del cervello”.
È uno stato d’animo sgradevole e, quel che è peggio, totalmente inutile. Il punto è capire chi sono, e quanto le mie azioni e soprattutto la mia volontà corrispondono ai miei veri desideri. Per non essere “rancida” basta essere un po’ più onesta.

– Non sei mica fascista? – mi disse.
Era seria e rideva. Le presi la mano e sbuffai. – Lo siamo tutti, cara Cate – dissi piano – Se non lo fossimo, dovremmo rivoltarci, tirare le bombe, rischiare la pelle. Chi lascia fare e s’accontenta, è già un fascista.
[Cesare Pavese, La casa in collina]

#3 Sii felice
Per arrivare lontano conta avere buoni modelli. Shigeru Mizuki è stato un grande disegnatore e narratore che ha descritto con meraviglia e ironia gli spiriti del folklore giapponese. A quanto pare, fu anche un grande uomo: costretto ad andare in guerra, in un bombardamento perse il braccio sinistro e, da mancino, imparò di nuovo a disegnare con la mano destra. Terrò a mente le sue 7 regole per essere felici:

7) Credi in ciò che non vedi. Le cose più importanti al mondo sono quelle che non puoi tenere in mano.

6) Prendila con calma. Ovviamente, lavorare è necessario, ma non bisogna esagerare! Senza il riposo, arriva l’esaurimento.

5) Talento e retribuzione non hanno relazione tra loro. Il denaro non è una ricompensa del talento e del duro lavoro. L’obiettivo è la propria soddisfazione. Ogni sforzo vale la pena di esser fatto se si fa ciò che si ama.

4) Credi nel potere dell’amore. Niente è più importante di fare ciò che si ama e stare con le persone che si amano.

3) Fa’ ciò che ti piace. Non ti preoccupare se gli altri lo trovano sciocco. Guarda tutta la gente eccentrica che c’è al mondo, sono felicissimi! Segui la tua strada.

2) Segui la tua curiosità. Segui ciò che ti attrae, come una compulsione. Anche senza soldi o ricompensa.

1) Non cercare la vittoria. Il successo non è la misura della vita. Fa’ semplicemente ciò che ti piace. Sii felice.


Archiviato in:ritagli Tagged: 7 regole per essere felici, antifascismo, Cesare Pavese, Disgusto, Erich Fromm, Inside Out, La casa in collina, Non sei mica fascista?, Psicoanalisi dell'amore, Rabbia, rancore, Shigeru Mizuki, The heart of man: its genius for good and evil

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :