Nelle menti della gente Recalcati viene ricordato più per i suoi insuccessi che per i suoi successi, dimenticando che è l’unico allenatore ad aver vinto tre scudetti con tre squadre diverse e che formazioni come la Viola Reggio Calabria e la nostra Nazionale hanno raggiunto i migliori risultati sotto la sua guida.
Dopo essere stato la bandiera della Pallacanestro Cantù negli anni sessanta e settanta, coach Recalcati comincia la sua carriera di allenatore con l’Alpe Bergamo dal 1981 al 1984, mentre dal 1984 al 1990 ritorna a casa nella sua Cantù.
Ma è nei successivi cinque anni che ottiene i primi veri risultati al comando della “Viola dei miracoli” che con Bulgara, Volkov e Tolotti nel 1993 sfiora la finale scudetto e porta la città calabrese ai migliori risultati sportivi di sempre. Questo verrà ricordato da tutti i tifosi di Reggio Calabria, che festeggeranno a dovere l’allenatore milanese nei suoi successivi ritorni nel capoluogo calabrese con la Nazionale Italiana.
Dopo due brevi parentesi a Milano e Bergamo, comincia per Charlie Recalcati il periodo delle vittorie con la Pallacanestro Varese con cui vince il tricolore nel 1999, e si impone anche l’anno successivo quando allena la Fortitudo Bologna, altre quattro stagioni poi ed arriva il trionfo con la Mens Sana Siena. Queste vittorie lo portano a essere l’unico allenatore insieme a Valerio Bianchini ad aver vinto tre scudetti in tre città diverse.
Ora la sua avventura è nuovamente sulla panchina della Cimberio Varese, con cui coach Recalcati sta cercando di prendersi delle rivincite dopo il brutto addio con la Nazionale. Infatti dopo otto anni che hanno condotto al bronzo nell’Europeo del 2003, all’argento nelle Olimpiadi di Atene del 2004 e all’oro nei Giochi del Mediterraneo del 2005, a coach Recalcati è stato tolto l’incarico di commissario tecnico della Nazionale nel 2009. Le polemiche degli addetti ai lavori furono forse sopra le righe, in particolare dopo il deludente Europeo del 2007.
Mantenendo sempre la sua professionalità Recalcati ha lasciato da incapace ed ora a 66 anni suonati sta dimostrando di avere grande esperienza e capacità per riportare Varese tra le grandi del nostro campionato.
In un’intervista a Repubblica ha cercato di fare un bilancio delle sue 750 panchine tra serie A e Legadue, cercando nella sua memoria la gara più bella della sua lunghissima carriera:
“Difficile dirlo. Sarebbe facile andare su quelle che ti hanno portato a vincere uno scudetto, ma capita che ricordi più una sconfitta amarissima. Ne eleggo una, gara2 della finale scudetto del 2000 contro la Benetton, perché ci ha girato la serie. Con la Fortitudo avevamo dominato la stagione regolare (27-3 il record). La squadra più forte che abbia mai allenato. Ma perdiamo gara1, in casa a Bologna. Sconforto generale: giocatori, dirigenti, tifosi. E c’era venuto a mancare Karnisovas per infortunio. Ci siamo guardati in faccia, ripuliti la mente e trasferiti a Treviso. Ho messo un quintetto che oggi non puoi neanche sognare: Basile, Myers, Fucka, Galanda, Vrankovic. E Jaric dalla panchina. Vincemmo bene (di 13) e su quella spinta lì, lo scudetto”.
Sicuramente un grandissimo esperto del movimento cestistico italiano, auguriamo a Charlie Recalcalcati ancora moltissime panchine nel nostro campionato che ha sicuramente bisogno di un personaggio come lui per tornare sulla giusta strada.