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Le 8 regole di Kurt Vonnegut per scrivere racconti brevi

Creato il 27 gennaio 2014 da Scrid
Posted on 27 gennaio 2014 by Sonia Lombardo in scrittura creativa | Leave a comment

Il libro “Bagombo Snuff Box”, inedito per l’Italia, raccoglie i racconti che Kurt Vonnegut ha pubblicato durante il primo dopoguerra su riviste come Saturday Evening Post e Collier.

Vonnegut_tales Nella postfazione alla raccolta, dal titolo “Coda to My Career as a Writer for Periodicals” l’autore commentando quelli che sono i capricci propri della scrittura per riviste, nello stile che è diventato il suo marchio di fabbrica, elenca una serie di regole per adattare meglio lo stile narrativo al “mezzo”.

Credo vi torneranno ancora utili, visto che il pubblico si è soltanto spostato da un media all’altro, ma l’esigenza dello scrittore resta comunque quella di tenerlo incollato alle parole.

1. Utilizzate il tempo di un perfetto sconosciuto in modo che lui, o lei, non senta di aver sprecato tempo.

2. Date al lettore almeno un personaggio per cui tifare.

3. Ogni personaggio dovrebbe volere qualcosa, anche se è solo un bicchiere d’acqua.

4. Ogni frase deve fare una delle due cose: rivelare un carattere o mandare avanti l’azione.

5. Iniziate dal punto più vicino possibile alla fine.

6. Siate sadici. Non importa quanto dolci e innocenti siano i vostri personaggi principali, fate accadere loro cose terribili, in modo che il lettore possa vedere di cosa sono fatti.

7. Scrivete per compiacere una sola persona. Se aprite una finestra e fate l’amore con il mondo, per così dire, alla storia verrà la polmonite.

8. Date ai lettori più informazioni possibile il prima possibile. Al diavolo la suspense. I lettori dovrebbero avere una comprensione completa di ciò che sta succedendo, dove e perché, così da poter finire la storia da soli nel caso gli scarafaggi mangiassero le ultime pagine.

Bene, adesso che siete arrivati fino in fondo a questo post, sappiate che potete (e dovete) infrangere ognuna di queste regole, come Vonnegut stesso ci ha insegnato.


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