Le adozioni , buone azioni.

Creato il 01 settembre 2014 da 19stefano55

La vita, sto leggendo l’interessante intervista sull’inserto domenicale del Corriere della Sera, La Lettura , di Giovanni Sartori, politologo novantenne , personalmente, sempre lucido e corrosivo. Spiega l’evoluzione della società dall’economie agricole, a quella dei servizi , a quella globale e a quella che fa paura!

In questo contesto il desiderio di un figlio è un atto di grande forza e la società dovrebbe incoraggiarlo. Senza giovani non c’è quel flusso (a volte pericoloso, deludente, ma sempre flusso è!) che consente ad un territorio di mutare. Mutare anche di poco anche per vie a ritroso che poi fanno scoprire nuovi sentieri, ma muoversi.

Però un figlio è un dono, una congiunzione di anima e corpo e i corpi si sa sono ricchi di prodigi e difetti. Il limite umano è questo altrimenti saremmo divini, è che non possiamo avere il progettato. Possiamo progettare ma il progetto finito è la consapevolezza dei momenti trascorsi su quel disegno Umano, cioè un’emozione.

Che senso ha ridurre tutto ad un ovulo, liquido seminale, incontri assistiti. Il figlio nasce da un amore . Se quell’amore non è continuo…il figlio nasce ma vive male come una pianta a cui non si dà la giusta quantità di acqua.

Le adozioni , a distanza, internazionali, a tempo, sono gesti molto più importanti che la cronaca di 2 uomini o 2 donne che vogliono qualcosa che il loro amore non dona. Loro si possono amare, corpo e anima ma finisce lì.

Un figlio sta bene con i nonni a volte meglio che con i genitori e allora? la nonna si fa dare un ovulo giovane, l’uomo forse è ancora buono e nasce una vita- esperimento. Il figlio non rimane sempre piccolo, poi non ci lamentiamo di gesta disperate!



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