Un amore scandaloso, contrario alle leggi della natura, due fratelli gemelli separati da piccoli che si ritrovano nella tarda adolescenza e si innamorano perdutamente contro ogni logica, contro ogni morale. Le affinità alchemiche della ventenne Gaia Coltorti, al suo esordio per Mondadori, prende posto il 15 gennaio sugli scaffali delle librerie e promette di fare scintille.
Il rapporto clandestino e incestuoso dei gemelli Giovanni e Selvaggia, che qualcuno ha già ribattezzato i Romeo e Giulietta del XXI secolo, ha come sfondo le vie di Verona e come colonna sonora languide e appassionate dichiarazioni d’amore, che sorprendono in bocca a due ragazzi di oggi, protagonisti di un romanticismo che credevamo estinto. Il sentimento travolgente che investe Selvaggia e Giovanni e che li porterà al bordo dell’abisso, viene narrato con un linguaggio che brilla per originalità, sebbene talvolta pecchi di giovanile entusiasmo. I vari “gulp!” “uh” e “gasp” disseminati nei dialoghi, non sempre realistici e a tratti un poco puerili, si fanno ben perdonare attraverso pagine intensamente liriche, che obbligano il lettore a inoltrarsi nella vicenda, ormai incatenato al destino dei due sfortunati amanti.
Quella era una notte di cieche lancette e la tua veglia avveniva sotto un arco di spine, poiché non vi erano scuse, e tu, pur essendo il pazzo che eri, sapendo quel che provavi per tua sorella, non potevi continuare a mentirti e credere che raccontarti questa storia in un altro modo sarebbe servito a sedare la tua inquietudine.
Il mondo adulto, rappresentato nel libro dal padre e dalla madre di Selvaggia e Giovanni, impegnati a ricostruire il proprio matrimonio dopo anni di separazione, appare sullo sfondo della vicenda come un’arena popolata da esseri infantili, concentrati su se stessi e incapaci di comprendere i tormenti e i timori che invadono gli incubi dei giovani protagonisti.
…scambiando occhiate d’intesa ogniqualvolta i vostri genitori s’inabissavano nei loro infantili discorsi da adulti.
La distanza tra figli e genitori è siderale e non c’è dialogo o promessa che possa scalfire il “guscio” che i fratelli hanno creato per difendere il proprio amore dall’ostracismo della società. Nemmeno gli amici hanno un ruolo, perché non ci può essere comprensione, né perdono per chi infrange regole sacre.
D’un tratto avresti avuto una gran voglia di giudicare chi ti giudicava, con lo stesso uguale e identico ribrezzo che tutti costoro vi portavano, dato che non avevano nessun diritto di esprimere sentenze nei vostri confronti. Se ti consideravano un maledetto, più maledetti erano, a tuo giudizio, coloro che non comprendevano la radice profonda dell’amore che ti legava a Selvaggia.
È in questa solitudine che si muovono i personaggi de Le affinità alchemiche, le cui attività, al di fuori della coppia (il nuoto agonistico per Giovanni e la ginnastica artistica per Selvaggia) diventano sempre più marginali fino a svanire, lasciando i due giovani in balia di un dramma più grande di loro.
Piacerà questo esordio, piacerà soprattutto ai giovani innamorati dell’amore che non daranno peso a qualche pagina trascinata o a qualche licenza sulla realtà (come due sportivi professionisti che non si allenano quasi mai o due adolescenti che non fanno uso nemmeno una volta di una chat o una pagina facebook), perché a riempire quelle lacune intervengono i tanti brani densi di tenerezza e passione.
Lei che era la tua maîtresse, certo, ma anche la tua consolatrice nei momenti tristi, e la vivacità di quando ti sentivi indolente e pigro. Lei che era la tua Psiche dalla leggiadria infinita, e la tua Lesbia più sensuale; la tua Circe soggiogatrice, e la Marzia più empatica; la tua Calliope – la poesia più pura – e la ritrosa Dafne che profuma di rosa. Oh, lo sai, avresti potuto nominare tutte le Muse amanti dell’Arcadia, finché il loro elenco non si fosse concluso. Ché a quel punto sarebbe toccato a te, inventare ancora dei miti, se sul serio volevi ricominciare da capo a descrivere ciò che lei rappresentava per te.
I riferimenti letterari sparsi per il romanzo fanno onore alla giovane età della scrittrice, capace di integrare l’immediatezza del linguaggio adolescenziale con rimandi culturali più raffinati.
Le affinità alchemiche è uno di quei libri che scatena tempeste interiori, provoca sentimenti di repulsione e condanna, ma anche di tenerezza e indulgenza e, quando si chiude, ci lascia smarriti a riordinare i pensieri.
Una buona prova giovanile. Una lettura per tutti. Di quelle che fa discutere.
- Titolo: Le affinità alchemiche
- Autore: Gaia Coltorti
- Editore: Mondadori
- Prezzo: 15€
- Voto: 7 /8
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