Vanessa Diffenbaugh, Le ali della vita, Garzanti
Un caffè milanese molto grazioso.
Tanti fiori e atmosfera shabby chic.
Ecco Vanessa Diffenbaugh con: editore, giornalisti, blogger e interprete.
Click (Vanessa Diffenbaugh con una tazzina di caffè).
Sovvertendo le regole della linea del tempo, ora sto leggendo questo libro.
Forse molte persone conosceranno questo titolo: Il linguaggio segreto dei fiori. Un libro pubblicato in Italia nel 2011, un romanzo molto famoso. E che ha fatto il giro del mondo. Uscito per Garzanti con diverse copertine: nel riquadro della polaroid si possono trovare differenti fiori con la relativa breve descrizione.
Conoscevo "di fama" quel libro, ma lo sto leggendo solo ora, con un ritardo di ben quattro anni. Casi della vita. E caso vuole che nel mio primo romanzo, che risale al 2013 (Il metodo della bomba atomica) i fiori giocassero un ruolo decisivo, dal momento che Celeste, la protagonista, è una flower-blogger!
Difficile spiegare l'emozione di queste piccole coincidenze, che non si limitano ai fiori ma riguardano anche altri elementi della storia di quel romanzo: l'adozione e l'affido, con tutte le complessità, sono tematiche che mi stanno davvero tanto a cuore.
Ogni tanto scrivo su questo blog di essere una persona fortunata (che spera di dividere la propria fortuna anche con chi legge...) e quindi vi dico che mi è capitato di incontrare Vanessa Diffenbaugh qualche giorno fa a Milano, in una cornice deliziosa e un'atmosfera semplice e raccolta. Aggiungo che è stato davvero piacevole ascoltarla e rivolgerle alcune domande.
L'occasione dell'incontro tra l'autrice e giornalisti e blogger è stata l'uscita del suo secondo romanzo: Le ali della vita. Una storia molto ben costruita, accurata e profonda, cui Vanessa Diffenbaugh ha lavorato con particolare dedizione. Lascio ai lettori il piacere di scoprire trama e temi del libro, ma ci tengo almeno a svelarvi le domande che le ho rivolto io durante la piccola conferenza.
Come prima cosa, ho chiesto a Vanessa se potesse dire qualche parola su Camellia Network*. Una rete di sostegno strutturata per i ragazzi in affido e il loro futuro, fondata dall'autrice insieme a un'amica, cui la scrittrice ha destinato gran parte dei notevoli proventi del suo best seller.
Un'altra questione che mi interessa (sfido chiunque passi da queste parti a non incuriosirsene, dato che su questo si basa molta letteratura) e su cui ho interrogato Vanessa è il rapporto tra scienza e narrativa, molto esplorato in Le ali della vita. Nel tempo a disposizione, la risposta è stata piuttosto esaustiva, ma la riassumo all'osso: suo fratello è uno scienziato, studia i cambiamenti climatici a Stanford, e i loro cervelli, a un certo punto, ci raccontava, hanno cominciato a lavorare allo stesso modo. Ovvero, arte e scienza, quando si esprimono al massimo delle potenzialità creative, giungono a conclusioni analoghe sull'uomo e la natura.
(Si è poi scoperto che l'amore può curare le sinapsi cerebrali ma questa è un'altra storia!).
Infine, le ho chiesto come sia nata l'idea di citare San Francesco, a un certo punto della storia. I suoi nonni sono molto cattolici, e la citazione era funzionale alla trama, ma le cose da dire non si sarebbero certo fermate lì, perché la ricchezza degli argomenti da trattare era vasta.
Questo per me è stato un incontro costruttivo. Quella di Vanessa Diffenbaugh, sia dentro che fuori le pagine dei suoi romanzi, è una gran bella storia americana, ma è giusto sognare che il suo modello si possa trasferire anche qui da noi. Intendo il modello di una scrittrice (di una persona) che si dedica tanto ai propri libri quanto alla propria famiglia (Vanessa ha due bimbi naturali e uno in affido) e alle categorie bisognose di cure, mettendo a disposizione denaro, saperi e energie per migliorare la propria vita e quella altrui. Mi ha colpito la grazia, l'umanità e la freschezza di una scrittrice tanto giovane e seria. Sono curiosa di leggere il suo terzo romanzo, e il quarto, e il quinto e tutti quelli che seguiranno.
* Vanessa Diffenbaugh ci ha raccontato in anteprima che proprio in questi giorni una associazione no profit acquisirà Camellia Network: in bocca al lupo!