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Le ali prendono il volo da basaldella

Da Escursionando
LE ALI PRENDONO IL VOLO DA BASALDELLA
LE ALI PRENDONO IL VOLO DA BASALDELLA
LE “ALI” PRENDONO IL VOLO DA BASALDELLA. IL PREMIO SAN MICHELE ARCANGELO PARTE DA BASALDELLA PER ATTRAVERSARE L'ITALIA.
Nel settembre del 2010 presso il Politeama di Lecce, veniva consegnato dal Capo della Polizia presente anche il Ministro dell’Interno,  il Prestigioso Premio San Michele Arcangelo, attribuito ai poliziotti poeti autori del libro “PAROLE D’ANIMA INDIVISA" nonchè a Pippo Baudo per la sua lunga carriera ispirata ai modelli positivi propri della Polizia di Stato.
Tra questi poeti-autori anche due friulani ,assistenti Capo della Polizia di Stato: Dorino Bon di Basaldella di Campoformido (UD) e Luca Secco di Nogaredo di Prato (UD)
Il riconoscimento è stato assegnato dalla Polizia di Stato a chi con la sua professione ha espresso coraggio,altruismo,solidarietà e legalità.
In questi giorni, il Prestigioso Premio, custodito proprio dai due poliziotti friulani, ha intrapreso un lungo viaggio che toccherà  diverse città Italiane, per non essere dimenticato e per portare testimonianza del suo alto valore, attraverso le mani degli altri 25 coautori  che hanno contribuito a raccontare una Professione difficile attraverso la loro Poesia. Il Premio al termine di questo viaggio lungo il nostro paese, rientrerà a Basaldella e Nogaredo tra circa due anni
Chiunque desiderasse ricevere copia del libro gratuitamente potrà richiederlo inviando una mail a [email protected]
LO SBIRRO.
Tu cosa ne sai del suono della nostra sveglia che ci getta dentro ad un giorno senza fine uguale a tanti altri, dei nostri passi incerti sulla strada dell’arrangiarsi, fra le incognite e gli imprevisti, sui pneumatici finiti dei nostri mezzi.
Tu cosa ne sai cosa significa vivere in un numero di matricola, in una statistica da compilare, in una immagine da vendere la domenica mattina.
Tu cosa ne sai cosa significhi fare i funamboli sulla tensione, camminare su di una strada che non si vede sfiorando in continuazione il precipizio che ci rasenta con il male, mangiare i resti dei panettoni e bere il fondo degli spumanti.
Tu cosa ne sai di cosa significhi estrarre a sorte i nostri domani, mangiare un panino in piedi, distruggere la famiglia perchè ci credi.
Tu cosa ne sai che voce ha la paura, che colore ha la verità, quanto è lungo un sacrifico.
Tu cosa ne sai cosa significhi stare dall’altra parte di una pistola, di un pezzo di porfido, di una spranga d’acciaio, di una molotov che arde, di uno sputo, di un’offesa senza fine, di un dolore indescrivibile.
Tu cosa ne sai cosa significhi vedere degli amici nei nemici, dei nemici negli amici, fare irruzione nella disperazione, nel mondo immenso degli ultimi, nell’universo del male imprevedibile con la certezza, che prima o poi, quello che non vorresti mai, potrebbe accadere.
Tu cosa ne sai cosa significhi scavalcare la morte negli occhi sbarrati e finiti di un ragazzo e del suo cuore fermato dal mondo delle loro polveri, sbattere contro il colore del sangue che impregna i nostri sguardi e si imprime nei nostri pensieri.
Tu cosa ne sai di che cosa si prova ad incrociare lo sguardo scolpito nel corpo senza vita di un bambino, nell’urlo lancinante di una madre a cui hanno strappato il cuore, a sentire una lacrima che scende di nascosto bruciando la nostra pelle dilaniando il nostro cuore.
Tu cosa ne sai di quanto è pesante sorreggere questa divisa con l’umana fragilità di uno Sbirro.
Tu , che dovresti sapere, cosa ne sai, di tutto questo e tanto altro ancora, tu, cosa ne sai.
(Dorino Bon)


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