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Le amare bacche di Laurocerasus

Creato il 18 marzo 2013 da Informasalus @informasalus

bacche
Il Lauroceraso è una pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee, originaria dei Balcani ma presente anche nel nostro territorio

RIASSUNTO
Laurocerasus può essere utile in patologie cardiache e polmonari molto gravi oltre che nell’asfissia neonatorum. Il rimedio è anche utile in casi clinici caratterizzati dalla mancanza di reazione della forza vitale ed ha indicazioni al suo utilizzo che derivano dalla semeiotica medica classica come l’ippocratismo digitale. Dall’analisi della letteratura scientifica omeopatica sono stati analizzati diversi casi clinici di Laurocerasus in cui è stato utilizzato con successo, come scompenso cardiaco, laringospasmo, emorragie, neoplasie e molte altre
Giovene donna sotto un verde lauro vidi più biancha et piú fredda che neve non percossa dal sol molti et molt’anni – Petrarca Canzoniere canto 30
Il pallore e la freddezza descritte dal Petrarca per la sua amata sotto il lauro ci permettono di introdurre un rimedio che potremmo definire salvavita e che fa parte della storia della omeopatia. Sebbene il lauro di Petrarca si riferisce all’alloro, il lauroceraso presenta numerose analogie con l’alloro oltre a presentare delle bacche simili alle ciliege che hanno un colore bluastro che ricorda molto il colorito cianotico delle labbra dei pazienti che necessitano del rimedio. Tra l’altro il lauro è presente anche nel mito di Apollo e Dafne che si trasforma in alloro per non cedere alle lusinghe dell’amore. Alla base della celebre statua del Bernini che rappresenta la metamorfosi del mito, vi era una iscrizione in latino che significa Chi, amando, insegue le gioie della bellezza fugace riempie la mano di fronde e coglie bacche amare.
INTRODUZIONE
Il Lauroceraso è una pianta appartenente alla famiglia delle Rosacee, originaria dei Balcani ma presente anche nel nostro territorio. Nelle foglie e nelle bacche vi è l’acido cianidrico a cui è attribuita la pericolosità della pianta che è in grado di produrre cianuri in soluzione. I cianuri sono tra i più potenti veleni rendendo impossibile la respirazione cellulare e provocando la anossia tissutale e la cianosi che possono contribuire alla comparsa del colore caratteristico del rimedio. In omeopatia vi è anche il rimedio Hydrocianic Acid che secondo Hughes e Farrington era un rimedio utile nelle forme di epilessia caratterizzate da cianosi e dispnea e che presenta alcuni punti in comune con Laurocerasus. L’acido cianidrico disciolto impedisce il trasporto dell’ossigeno dal sangue ai tessuti inibendo gli enzimi necessari per tale scopo provocando una anossia citotossica con progressiva carenza di energia fino all’exitus. Le bacche verdi sono più tossiche e velenose. Circa 50 bacche possono essere letali per un uomo.
Storia del rimedio
La sperimentazione fu condotta da Hartlaub e Trinks ed è riportata anche nel manuale di Jahr. Si tratta di un rimedio eroico che permetteva di fare la differenza in condizioni estreme. Secondo Borland Laurocerasus era il rimedio principe per una delle due categorie di bambini nati da parti molto difficili vale a dire quelli blu e asfittici. In queste situazioni estreme nel testo di Borland viene riportato come dopo Laurocerasus il bambino inizia a respirare e a piangere con sollievo dei familiari e dei medici che assistono al parto. L’altro rimedio, utile in caso di bambini pallidi e collassati, è Carbo Vegetabilis che assieme a Laurocerasus condivide l’ uso in queste situazioni estremamente critiche. Altra emergenza medica in cui era molto utile Laurocerasus è lo scompenso cardiaco, specialmente delle sezioni destre del cuore, a cui spesso si accompagna un fegato da stasi e una tosse di origine cardiaca. Borland lo cita tra i quattro rimedi più utili per lo scompenso cardiaco cronico in pazienti che presentano una dispnea ingravescente che viene descritta molto simile al respiro di Cheyne-Stokes con delle caratteristiche pause nel respiro che si alternano a respiri sempre più difficoltosi. I pazienti cardiopatici presentano le labbra del caratteristico colorito di Laurocerasus, bluastro come un grappolo d’uva matura. Una della caratteristiche che permette di pensare a Laurocerasus è che , contrariamente a quanto accade di solito nei pazienti cardiopatici, la dispnea peggiora molto quando si mettono seduti sul letto mentre migliora quando sono sdraiati o semiproni.
Sintomi mentali
Molti dei sintomi mentali riportati in letteratura sono relativi alla compromissione dei sensi con stupore e torpore generalizzato fino ad arrivare ad una condizione di trance al limite dello stato di coscienza o con perdita della stessa. Sono riferite anche delle false percezioni in cui vede facce distorte e dai lineamenti alterati oltre ad avere la falsa percezione di oggetti che girano intorno o che tutto giri intorno. Il paziente che necessita di Laurocerasus spesso sta in condizioni estreme con restringimento della coscienza giacendo spesso in stato di stupore cerebrale e di progressiva perdita della sensibilità. Gli omeopati del passato utilizzavano il rimedio in pazienti che postumi di apoplessia o di crisi convulsive generalizzate. Spesso il torpore e la mancanza di reazione è un altra caratteristica fondamentale di questo rimedio.

Un altro aspetto di Laurocerasus che emerge a livello mentale, come fa notare Vermeulen, è che spesso è un paziente che è stato un gran lavoratore che provava piacere nell’attività continua e che spesso rompe il suo equilibrio al momento della pensione quando ogni cosa diventa più pesante e difficile da sopportare e si scompensa in generale oltre che spesso anche a livello cardiaco. In ogni caso, come anche affermano Farrington e Boenninghausen, Laurocerasus è utile in persone dal temperamento nervoso, irrequieti e passionali, che hanno una sfumatura tubercolinica in cui si ha un esaurimento della loro energia in seguito a eventi che li hanno prostrati, in cui l’afflizione emotiva prende il sopravvento come ricorda l’iscrizione della statua del Bernini. Diventano freddi e senza vita come statue. La fiamma che li anima si è quasi completamente esaurita per mancanza dell’ossigeno che la teneva accesa fino a poco tempo prima. Laurocerasus è spesso utile per riaccendere quella fiammella.
Mancanza di reazione
La mancanza di reazione è una delle caratteristiche del rimedio ed è da considerare nei casi in cui non vi è risposta a rimedi apparentemente ben selezionati oppure come può verificarsi nella pratica clinica quotidiana siamo di fronte ad un paziente che prende già molte medicine allopatiche senza avere ulteriori benefici. Jahr riporta come sintomo fondamentale la mancanza di energia nella forza vitale con mancanza di calore. Il paziente giace senza reazioni della forza vitale con estremità fredde e coperto di sudore freddo non migliorando come Camphora con applicazioni calde o in una stanza calda ed avendo un leggero miglioramento aprendo le finestre della stanza come accade in Carbo vegetabilis, rimedio molto vicino per la mancanza di reazioni del paziente e per l’anossia ma in cui il miglioramento per l’aria che circola nell’ambiente è maggiormente pronunciato tanto che il paziente se è cosciente desidera essere sventolato. I pazienti hanno spesso battiti lenti ed irregolari, utile nei casi in cui si è utilizzata troppa digitale o in cui non c’è più risposta i trattamenti allopatici. Anche Farrington afferma che Laurocerasus è utile nelle malattie respiratorie che non rispondono al trattamento e che hanno un deficit di reazione, si può pensare ad esempio alle sindromi postinfluenzali in cui il paziente rimane in condizioni di mancanza di forze e di reazione. Boenninghausen afferma che Laurocerasus è da utilizzare nei soggetti in cui i rimedi non sembrano agire per eccitamento nervoso.
Cardiopatie congenite complicate con cianosi dei neonati
L’ausilio di questo rimedio nelle cardiopatie congenite gravi che esordiscono alla nascita con rischio di asfissia come descritto da Borland, è anche riportato in un recente caso di distress respiratorio comparso subito dopo la nascita in un bambino con ipertensione arteriosa polmonare sistemica con comunicazione interventricolare importante, shunt destra-sinistra, un forame ovale permeabile e un dotto arterioso persistente descritto dal collega francese Ozanon. Il paziente dopo aver ricevuto una terapia digitalica per due volte al dì era in attesa di intervento di cardiochirurgia a rischio per la correzione della comunicazione interventricolare e dei difetti congeniti associati. Alla richiesta della madre di un aiuto di un rimedio omeopatico per affrontare meglio un intervento così difficoltoso, Ozanon sulla base del sintomo repertoriale FACCIA-COLORAZIONE BLUASTRA-NEONATI con Laurocerasus unico rimedio, consigliò Laurocerasus 15 CH con notevole miglioramento del quadro clinico ed a livello ecografico ed emodinamico tanto che l’intervento programmato dopo 10 giorni non venne più eseguito. Nel corso del ricovero dopo circa due mesi inoltre si erano verificati degli effetti collaterali della digitale e mentre la comunicazione interventricolare era in regressione si era manifestata una iniziale modificazione della radice dell’aorta che poneva nuovamente in gioco l’intervento chirurgico. Dal momento che Laurocerasus come riportato anche da Kent, cura spesso la debolezza cardicaca prodotta da Digitalis allorchè questa è somministrata nelle dosi e condizioni della scuola ufficiale, venne somministrato Laurocerasus 30 CH che scongiurò per la seconda volta l’intervento di cardiochirurgia migliorando notevolmente la condizione clinica ed emodinamica. Dopo più di un anno da allora il bambino stava bene.
Emergenze cardiache e scompenso cardiaco
Le descrizioni dei casi clinici dei maestri del passato sulle emergenze cardiologiche trovano comunque conferma nelle odierne descrizioni di casi clinici di colleghi che lavorano in un contesto ospedaliero come Matheus Merim, collega brasiliano che lavora in una unità di terapia intensiva che descrive un recente caso di una paziente ricoverata in tale reparto con un quadro clinico di insufficienza cardiaca congestizia in diabete mellito con scompenso cardiaco che non rispondeva più alle terapie. Era semicosciente con polso filiforme e lento, diuresi di 120 ml nelle 24 ore e presentava il corpo cianotico e freddo, senso di soffocamento nel sedersi a letto, miglioramento nello sdraiarsi con la testa bassa ed anche trisma dei muscoli della faccia quando peggiorava la ossigenazione del sangue. Laurocerasus 12 CH in gocce per via orale permise di ottenere un rapido miglioramento dei polsi carotidei e radiali oltre che della percentuale di saturazione di ossigeno alla ossimetria, parametri che Merim utilizza per valutare la risposta al rimedio in condizioni di emergenza come quelle di un reparto UTI. Il Laurocerasus 12 CH ha migliorato nettamente il quadro tanto che ha permesso di abbandonare il reparto dopo 4 giorni. La paziente ha continuato ad assumere il rimedio tutti i giorni con miglioramento della respirazione e delle condizioni cliniche generali.
Reumatismo articolare acuto con insufficienza mitralica
Choudhuri riporta il caso di un ragazzo di 13 anni che dopo un infiammazione reumatica delle articolazioni durante l’inverno aveva presentato dispnea con tosse dopo mezzanotte peggiorata quando era seduto. All’esame obiettivo l’aia di ottusità cardiaca era aumentata con comparsa di un soffio cardiaco e rinforzo del secondo tono a livello dell’arteria polmonare. Presentava edema a livello del viso oltre che prominenza dei globi oculari. Dopo la somministrazione di Laurocerasus ci fù un notevole miglioramento con scomparsa dell’edema e delle difficoltà respiratorie. Dopo due mesi il ragazzo era al lavoro senza disturbi sebbene presentasse ancora il soffio cardiaco anche se diminuito di intensità. Kent segnala l’uso nella insufficienza mitralica con sensazione di presa di artiglio sul cuore e violente palpitazioni.
Malattie respiratorie caratterizzate da tosse incessante
Clarke descrive il caso di una bambina con una tosse incessante. Alla bambina erano stati somministrati diversi rimedi senza risultati. Venne somministrato Laurocerasus alla 200, dieci gocce in 5 cucchiai di acqua, un cucchiaio ogni due ore. Alla terza somministrazione la bambina si addormentò. Dopo un transitorio aggravamento notturno con tremori e brividi di freddo e spasmi muscolari che venne antidotato, la bambina si riprese e non presentò più la tosse. Anche Boenninghausen riporta l’uso di Laurocerasus nella tosse spasmodica. La tosse di Laurocerasus può essere anche di origine cardiaca oltre che respiratoria migliorando stando sdraiato piuttosto che seduto come può accadere nel caso delle forme esclusivamente respiratorie. Spesso le due forme di tosse si sovrappongono nei pazienti cardiopatici per cui, come spiega Borland, in questi casi il paziente è obbligato ad assumere una posizione intermedia. In ogni caso il riscontro di un paziente cardiopatico che peggiora se si solleva troppo dal letto in decubito ortopnoico è fortemente caratteristico di Laurocerasus.
Patologie neurologiche ed epilettiformi
Dagli omeopati del passato Laurocerasus era utilizzato anche nei postumi di ictus e nelle forme convulsive. Hering segnala diversi casi di convulsioni cloniche durante febbre tifoidea e nei postumi di apoplessia. È presente nel rimedio una componente di spasmo della muscolatura. È riportato come sintomo il trisma o le contrazioni spasmodiche della muscolatura del volto anche non legate a convulsioni. Del resto Hydrocianic Acid, uno dei rimedi che erano più utilizzati per le epilessie, come riporta anche Lilienthal, è molto simile e all’interno dei costituenti di Laurocerasus. Numerosi casi di convulsioni sono riportati anche nella materia medica pura di Allen. Hempel segnala la sua utilità in casi di postumi di apoplessia con polso molto flebile e debole. L’omeopata indiano Vakil riporta tuttora Laurocerasus tra i rimedi dell’apoplessia cerebrale, in particolare se si associano patologie cardiache.
Neoplasie
Il Laurocerasus fa parte dei rimedi utilizzati da Cooper per le neoplasie. Sebbene il famoso omeopata utilizzasse per lo più un sistema di preparazione dei rimedi particolare definito arbovitale, egli nel suo classico testo fornisce delle indicazioni specifiche di Laurocerasus che potrebbero essere di ausilio soprattutto nella gestione di casi avanzati considerando anche la azione profonda del rimedio sulla adinamia e sulle complicanze cardiocircolatorie. Secondo Cooper Laurocerasus è soprattutto indicato per tumori che producono emorragie, in particolare dell’utero. Nel suo testo descrive il caso di una signora di 54 anni con un tumore della parete dell’utero che causava emorragie pressoché continue con una compressione sull’intestino che determinava una stipsi ostinata.

Altri sintomi erano il dolore alla schiena che le impediva di riposare, il dolore alla spalla sinistra e sotto la mammella sinistra e il dolore addominale per la pressione della massa sugli intestini. Per il pericolo di una incipiente occlusione intestinale stava per essere sottoposta ad intervento chirurgico con colectomia. Le emorragie erano di colore chiaro misti a grumi gelatinosi. La somministrazione della preparazione arbovitale di Laurocerasus ha permesso di curare il caso con progressiva scomparsa dei dolori e delle emorragie. Nel suo testo descrive che i dolori caratteristici di Laurocerasus che partono dalla parte inferiore della spina dorsale e salgono verso l’alto circondando la pelvi anche fino ad arrivare alla testa e che si accompagnano a senso di soffocamento e di malessere e sonnolenza con desiderio di dormire che in genere dà sollievo. Il paziente presenta comunque la stanchezza, la adinamia, l’affanno accompagnati al pallore a alla cianosi caratteristici del rimedio.
Metrorragia
Griesselich cita l’uso di Laurocerasus per le emorragie uterine profuse e dolorose che si accompagnano ai sintomi chiave del rimedio. Le mestruazioni appaiono in anticipo e più abbondanti del solito e sono dolorose. Viene anche citato per la sua capacità di riportare alla normalità il cosiddetto scirrus uteri e viene citato anche da Raue per la sua capacità di ridurre i dolori nello scirrus uteri.
Mastodinia
Sherbino descrive un caso di dolore alla mammella destra dopo una settimana dal parto che si irradiava alla scapola destra con paura di allattare in quanto il dolore dal capezzolo era immediatamente percepibile al centro della scapola. L’unico modo in cui la mamma era in grado di allattare era quello di afferrare la mammella e massaggiarla mentre allattava. Laurocerasus alla M riuscì a guarire il caso.
Disturbi digestivi e spasmi esofagei
Un altro sintomo che viene riferito nelle materie mediche e che accompagna spesso il quadro di Laurocerasus è che la discesa dei liquidi nell’esofago e nell’intestino è chiaramente udibile, come riporta ad esempio Nash. Flatulenza e gorgoglii. Anche la deglutizione, specialmente dei liquidi, è rumorosa. Secondo DeMarque una delle caratteristiche fondamentali di Laurocerasus è la tendenza a provocare degli spasmi, in particolare a livello faringoesofageo ma anche intestinale, e questo potrebbe spiegare il sintomo legato alla rumorosità della deglutizione o al passaggio dei liquidi nel tubo digerente. Secondo Guernsey era utile nell’ittero dei neonati che si accompagnava a miglioramento stando sdraiati e a difficoltà respiratorie e cianosi per il più piccolo movimento.
Laringospasmo
In pazienti cardiopatici che presentano costrizione laringea o laringismo stridulo Kent segnala la sua efficacia. Laurocerasus agisce sia sulla componente di spasmo che sulla difficoltà respiratoria migliorata dallo stare sdraiati e peggiorata dal sedersi sul letto. Guernsey da indicazioni nel laringospasmo quando compare dispnea rumorosa e vi sono malattie cardiache. Tosse secca la notte con espettorato tinto di colore rosso secondo Dewey.
Ippocratismo digitale ed osteoartropatia ipertrofizzante pneumica
Nelle materie mediche di Laurocerasus è anche descritto un sintomo che appartiene alla storia della medicina, l’ippocratismo digitale. Le dita a bacchetta di tamburo e le unghie a vetrino di orologio dei classici testi di semeiotica medica trovano un corrispettivo nella materia medica del rimedio. Le sostanze vasoattive che normalmente vengono disattivate a livello polmonare, in pazienti che hanno una particolare ipossia legata allo scompenso cardiaco ed alla insufficienza respiratoria, mantengono la loro attività modificando a livello delle dita delle mani i tessuti in questo modo caratteristico e che venne descritto per la prima volta dal padre della medicina. Di tutte le osservazioni legate all’esame obiettivo del malato di Ippocrate contenute nel Corpus Hippocraticum l’ippocratismo digitale è la sola che è rimasta negli attuali dizionari di medicina. Lo stesso Ippocrate aveva osservato che proprio nei pazienti con malattie polmonari le unghie si incurvano. A partire dall’aspetto delle dita ed aggiungendo analoghe modificazioni presenti a livello degli arti inferiori, notate del resto anche da Ippocrate, venne descritta nel XIX la osteoartropatia ipertrofizzante pneumica di Pierre Marie, sindrome legata alle malattie polmonari in cui si evidenziava ancor di più la genesi fisiopatologica legata alla ipossia di tale segno clinico. Boeriche, tra gli altri, descrive per Laurocerasus analoghe deformazioni così caratteristiche in cui le unghie delle dita di piedi e mani diventano nodose e compare l’ippocratismo digitale. È uno dei casi in cui la semeiotica omeopatica e quella medica classica hanno uno stretto collegamento.
Considerazioni miasmatiche
Mentre alcuni autori lo considerano un rimedio intercorrente senza grosse connotazioni miasmatiche in realtà da molti altri viene affermato che in questo rimedio sono presenti e si intrecciano il miasma psorico e quello sifilitico con aspetti dunque di tipo tubercolinico, a partire dal frequente coinvolgimento della componente respiratoria e di profonda alterazione degli scambi gassosi unita alla mancanza di reazione della forza vitale.
CONCLUSIONE
Edwin M. Hale, celebre omeopata del passato, specialista in cardiologia, in un suo classico articolo descriveva come le emozioni influissero sul cuore, e come Laurocerasus fosse tra i rimedi in grado di ristabilire la forza delle contrazioni cardiache. Il Laurocerasus appartiene alla famiglia delle Rosacee e le rose sono il simbolo del cuore oltre che della passione. Dai casi clinici esaminati Laurocerasus emerge in particolare come un rimedio da considerare quando vi è mancanza di reazione in pazienti che soffrono per il loro cuore. Quando il rallentamento degli scambi gassosi ha portato ad una condizione di estrema debilitazione e la forza vitale si sta esaurendo Laurocerasus potrà essere utilmente considerato nella diagnosi differenziale con altri rimedi di mancanza di reazione come Camphora, Carbo Vegetabilis, Psorinum o Opium solo per citarne alcuni. Altri indicazioni che vengono dalla clinica sono le malattie respiratorie debilitanti, gli spasmi faringolaringei, le emorragie uterine, i postumi di disturbi circolatori cerebrali ed altre ancora descritte nell’articolo. L’ippocratismo digitale rappresenta inoltre un segno clinico del rimedio che accomuna la semeiotica medica classica con quella omeopatica. Auspichiamo che questa breve raccolta di casi clinici della letteratura possa fornire utili indicazioni e che pazienti, in cui le passioni hanno portato ad una freddezza e mancanza di reazione possano di nuovo riaccendere il loro cuore con questo rimedio



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